giovedì 14 maggio 2009

Cartariciclata: cus’el sto bagai?



Uno dei punti del programma di Altro Appennino concerne la gestione dei rifiuti. E' necessario cambiare radicalmente la scellerata gestione lineare della materia (si può essere così stupidi? sì, si può) delle materia iniziando ad invertire la rotta per riportarla verso una gestione circolare.
Molto vicino a noi, i comuni di Monte San Pietro e Sasso Marconi sono passati dalla panzana ridicola alla quale credono ormai solo i grulli, della raccolta indifferenziata con qualche povero pirla che si sbatte (a Grizzana Morandi, gli ultimi dati ufficiali, dicono che a furia di spingere e spingere, si è riusciti a cacare un 20,99% di raccolta differenziata, a livello di Cosea un po' meno peggio) alla raccolta porta a porta (a Sasso Marconi, nel 2008, 76,16% di raccolta di materie seconde, nessun aggravio per le casse comune, tariffe invariate, non è stata caricata neppure l'inflazione, creato lavoro, da 1 macchina monooperatore a 4 / 5 squadre di 1 o 2 persone).
L'approccio deve essere complessivo (5R), a partire dalla riduzione: alcuni di noi che partecipano a gaS Pioppe, hanno verificato la diminuzione drastica (direi pressoché completa) dei rifiuti (plastica in primis) dovuti ad imballaggio.

Nel senso e nella logica della gestione oculata della materia, in campagna elettorale stiamo cercando di utilizzare coerentemente carta riciclata.
Che fatica! Nel 95% dei casi gli stampatori e fotocopiatori NON usano carta riciclata, la maggior parte delle cartolerie, non la vende neppure. Quando in vendita, arriva a costare anche il 180% in più rispetto alla carta bianca, nonostante che produrre carta riciclata impieghi 1/140 dell'acqua e 1/3 ca. di energia (qui). Sulle risme di carta nuova leggiamo la provenienza: Portogallo, Turchia... migliaia di km su TIR, compresi quelli che intasano la Porrettana e che hanno richiesto di scaravoltare definitivamente la val di Setta.
Nel frattempo le cartiere della valle del Reno che lavoravano carta riciclata hanno chiuso (a Lama di Reno) o sono in cassa integrazione (a Marzabotto) e un bel po' di famiglie affrontano il problema di come avere un lavoro.

Ciò è ovviamente un completo non-sense che moltiplica diseconomia, traffico, incidenti, rifiuti, disoccupazione, spreco di acqua, inquinamento.
Altro Appennino propone una filiera circolare di gestione della materia, a rifiuti zero. E' una impresa non semplice, bisogna riportare

  • logica

  • semplicità complessiva

  • efficienza

  • sostenibilità

  • risparmio


in tutto, dal cambiare il gusto per la cartaimmacolata, alla cartoleria di paese, a cambiare il mercato impazzito che fa pagare molto di più ciò che dovrebbe costare molto meno.
Per il momento recuperiamo risme di A4 in carta riciclata quando le troviamo, ai costi ai quali le troviamo.

Cesare Zecca

1 commento:

  1. # Cesare Zecca Says:
    maggio 14th, 2009 at 10:37 edit

    Se i comuni avessero possibilità impositiva si potrebbe sfruttare anche la leva economica per correggere le distorsioni del mercato.
    Ad esempio imponendo 1,5€ di tassa per risma di carta bianca nuova col quale finanziare 1,5€ di sconto su ogni risma di carta riciclata.

    # max Says:
    maggio 14th, 2009 at 13:42 edit

    Qualcuno sa qualcosa su COMIECO?
    http://www.comieco.org/
    Può interessare?

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