domenica 3 maggio 2009

Il porcellino salva…



Grizzana e Vergato sono comuni con parte rilevante del loro territorio nella valle del Reno e condividono con altri comuni limitrofi i danni causati da 60 anni di antipolitica, di antiurbanistica e di ... antiagronomia. Altro Appennino ha fatto dell'agricoltura di qualità un punto cardine dei propri principi programmatici. Recenti sviluppi a Marzabotto (Luminasio) mi portano a queste considerazioni.

La questione dei porcelli di Luminasio è paradigmatica dei disastri compiuti in vari lustri dalla “visione” (!!) di questi amministratori predoni dello sviluppo (sviluppo, sì, quello del tumore edilizio e degli altri vari peggio disponibili sul mercato degli interessi particolari). Questa lunga catena di amministratori del PD (Partito Devastazioni, a Marzabotto ricordiamo De Maria responsabile dell'ecomostro di Pian di Venola, Masetti geniale ideatore della turbogas di Pian di Venola pro utilita' Dufenergy e partito, lasciamo perdere altri scempi locali e dei comuni limitrofi, ce ne sarebbero delle belle a raccontare le prodi imprese di Cardi, Focci, Sassi, etc. al servizio di Maccaferri, Poli, Simoni e altre baronie locali) hanno fatto da lacchè alle varie lobby edilizie, ai cavatori, a capannonari, ad immobiliari, proprietari terrieri-lotizzazzieri e palazzinari. L'agricoltura è stata ostacolata in molteplici modi, ad iniziare dallo sbrodolamento (tecnicamente sarebbe sprawl ma il termine nostrano rende meglio l'idea dello scempio antiurbanistico) di migliaia di abitazioni lungo la valle, riempite con persone che non hanno alcun senso e vissuto di campagna (sarebbe sufficiente ascoltare una paio di meditazioni laiche di Luigi Lombardi Vallauri sullo stravolgimento dei panorami olfattivi e sulle perversioni alle quali si è arrivati). La politica di antiurbanistica, la politica folle improntata alla peggiore insostenibilità, ovviamente, continua (a Lama di Reno sono previsti altri 130 appartamenti insieme alla centrale termolettrica). Questi pierini e pinocchi, compagni di merende tutti pappa e ciccia nello stesso partito, da decenni, quelli che scaricano sempre l'irresponsabilià sui sindaci precedenti, in realtà complici unanimi della stessa politica predatoria) te ne fanno una più del diavolo per peggiorare la vita nella valle del Reno, a principiare da sfasciare, da ostacolare, da massacrare ciò che da cibo, lavoro, vita e lo riproduce anno per anno, ma come è noto, non fanno i coperti e le magagne, prima o poi, saltano fuori, fosse solo per le migliaia di ettari di prezioso e scarso terreno agricolo sepolti da valanghe di villette mediocri e capannoni peggiori. Ora, un esperimento di eccellenza, che riporta agricoltura di qualità secondo criteri innovativi stabiliti a livello regionale, (piccoli allevamenti bio allo stato semibrado, dopo il fallimento della politica dei maialifici in grande) in un territorio tradizionalmente vocato, soccombe ai fini nasi dei residenti e alle menti scadenti di questi dipendenti che rispondono ai vari Campagnoli di turno e impresari di cave e costruttori, a proponenti del business for the business di multinazionali pro azionisti. Il porcello di Luminasio da fastidio. Sono diventati tutti vegetariani, evidentemente, o mangiano tritati di calcestruzzo e residui di cava all'aroma di scarichi turbogas. Tutto, ma non l'agricoltura di qualità.

Ecco, noi NON vogliamo fare come quella ghenga. Proprio noi non siamo quella robba lì.

Cesare Zecca

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