- linguistici (materie seconde invece di rifiuti),
- topologici (locale invece che non locale),
- di scala (in piccolo rispetto a impianti e lobby in grande),
- di flussi (ricevere invece che dare),
- di sociologia (bene comune rispetto a interessi di pochi),
- di prospettiva (decrescita vs crescita)
- di ruoli (impegno personale e di comunità rispetto a gestione da parte di terzi),
- di filosofia (responsabilità vs delega).
Vendere? fare profitti dai "rifiuti"? Voi siete matti.
Più volte in riunione abbiamo osservato l'ovvio; associazioni di vario tipo, parrocchie, pubbliche assistenze, robivecchi etc. una volta per lavoro campavano raccattando metalli, carta, vetro e altro in giro. E questo è passato recente. Ora si legge sempre più spesso di persone che vengono arrestate in quanto trovate affacendate a "rubare" ciò che che il senso comune considera rifiuto.
Se mi serve un'asse da stiro e vado in un isola ecologica la trovo e me la prendo, questo riuso spicciolo, atto molto ecologico viene considerato illecito. Eh!? Inversione dei valori.
Ecco la notizia di ieri: ladri di batterie ‘esauste’ arrestati dai Carabinieri, solo una di tante.
Ora ma non è che si ruba ciò che è (molto) redditizio?
La percezione che ci sia un conflitto di interessi e una distorsione di ruoli, responsabilità benefici e costi si rafforza; la sintomatologia è chiara.
Paesani e cittadini che riusano e raccolgono materie seconde devono essere molto incentivati (anche remunerati), coloro che non lo fanno devono essere tartassati e penalizzati fortemente.
Ma se i rifiuti sono redditizi, perché pagare per il loro smaltimento? Se qualcuno viene pagato per conferire polietilene o vetro, scommetti che qualcuno inizierà a raccogliere pure la monnezza in giro? Ma non è che essendone redditizia la gestione allora si vuole che essi aumentino? Gli utili: dove finiscono? Perché se io differenzio e raccolgo accuratamente separato fino all'ultimo grammo di quel poco che produco pago esattamente come la famiglia sotto che caccia nell'indifferenziato un sacco di roba al giorno?

(immagine: via ziswiler recycling)
Lo smaltimento nel Terzo mondo nonostante i trattati internazionali
RispondiEliminaDepredato il 70% dei centri
di raccolta dei rifiuti elettronici
I compressori dei frigoriferi sono i più «richiesti»
http://www.corriere.it/ambiente/11_novembre_16/ewaste-rifiuti-riciclo-serafini_53282b20-0fa6-11e1-a19b-d568c0d63dd6.shtml