martedì 8 dicembre 2009

Una proposta incentrata sull’argomento delle scie chimiche

091208_ScieChimiche
A Grizzana Morandi, Bologna
Dall’inizio degli anni duemila sono apparse strane scie nel cielo, sono persistenti e nel tempo si sfilacciano e prendono la forma di nuvole. Queste scie sono rilasciate da aeroplani bianchi , senza insegne e volano a quote relativamente basse, tra tremila e seimila metri, non sono perciò da considerare scie di condensazione (contrails) sono da prendere in considerazione come scie diverse, non naturali perciò (chemtrails).
Queste scie creano scacchiere nel cielo oppure griglie o incroci con scie a distanze regolari che hanno la capacità di coprire il cielo con una nuvolosità gelatinosa e metallica , a volte possono anche dissolvere ogni tipo di formazione nuvolosa.
Negli ultimi anni questo fenomeno si è intensificato. Non possono essere normali scie di condensazione, in quanto nella maggior parte dei casi rilevati non sono presenti le condizioni per la formazione di scie di condensa, le quali sono dalla N.A.S.A. cosi’ definite:
  • 71% di umidita’,
  • temperatura di -40° C e dunque
  • una quota di volo non inferiore agli 8000 metri alle latitudini italiane.
Da denunce di cittadini italiani, alcune dirette anche alle autorità giudiziarie, risulta che da tali scie chimiche derivino conseguenze pericolose per la salute dei cittadini; il C.N.R nel 2005 , e ricercatori indipendenti, hanno rilevato nelle analisi effettuate su campioni di pioggia coincidenti con il rilascio di scie chimiche, e su piante bagnate da questa pioggia, una concentrazione al di sopra delle norma di sostanze chimiche come:
  • quarzo
  • ossido di titanio
  • alluminio
  • sali di barrio
  • torio
sicuramente pericolosi per la salute, e secondo alcune fonti anche cancerogene.
Considerato che alle numerose interrogazioni parlamentari fatte di recente , ai dicasteri competenti, non sono mai arrivate risposte chiare, convincenti ed esaustive e tale silenzio ha rafforzato il convincimento che si tratti di fenomeni da tenere nascosti perché pericolosi; in considerazione dell’art. 32, primo capoverso della Costituzione
E’ legittimo chiedere e ricevere informazioni dalle competenti autorità in materia, in ordine a ottenere congrue informazioni riguardo alle sostanze chimiche che vengono irrorate nell’aria e al loro grado di inquinamento e pericolosità per la salute pubblica e sapere
  1. Chi autorizza e con quali obbiettivi la manipolazione climatica attualmente in atto attraverso le operazioni di aerosol clandestine, visto che leggi internazionali vietano tali interventi sui fenomeni metereologici e climatici.
  2. Chi finanzia e con quali finalità tali operazioni.
Con quanto sopra brevemente esposto ci proponiamo la sensibilizazione della giunta e del Consiglio Comunale per intero, al fine di poter ottenere un dibattito il più aperto e allargato possibile e come hanno già fatto altri comuni italiani, prendere posizione, fare domande a chi di dovere, promuovere informazione sull’argomento scie chimiche, organizzare dibattiti a carattere provinciale, regionale , nazionale, strutturare un centro d’osservazione che sappia dare dati aggiornati su tale attività.
Tutto ciò sollecitiamo vigorosamente.
Venerdì 11 dicembre 2009, Consiglio Comunale straordinario su questo tema, del quale saremo relatori.
Ore 20:30, sala consiliare del municipio di Grizzana Morandi.
Luigino Rascioni
Susi Orlandi

sabato 10 ottobre 2009

Non costruire quel parcheggio

  • Il geologo Villa
    Lo dico dal 1950: non si costruisce così ma nessuno ascolta.
    Professor Villa, perché a Messina i danni causati da una pur forte precipitazione sono stati così gravi?
    Non certo perché la natura è cattiva, ma perché si è costruito dove non si doveva. Ho visto edifici costruiti su versanti chiaramente a rischio, ne ho visti persino nel letto di fiumare, dove è assolutamente impensabile costruire. Non so se gli edifici crollati fossero stati o meno autorizzati da qualcuno. Sta di fatto che non potevano stare lì.
    (Resto del Carlino, sabato 3 ottobre 2009, pag. 7)
cara Sindaco Sandra Focci
Non costruire quel parcheggio!
I recenti fatti luttuosi del messinese ci hanno fatto ricordare che anche a Vergato non siamo esenti da rischio. Le parole dell’intervista al geologo prof. F. Villa suonano come sinistro monito per tutti quegli interventi, che legali o meno, non rispettano i vincoli di (madre) natura.
Vergato ha già un’ espansione edilizia in versanti palesemente a rischio, ha una scuola costruita su una frana, un torrente imbrigliato che ogni pioggia grida vendetta, un depuratore guardato in cagnesco dal Reno ad ogni piena, un campo sportivo che sta subendo urgenti e costosissimi interventi di consolidamento; non abbiamo bisogno di un parcheggio dentro al fiume.
Per cui ti preghiamo
NON COSTRUIRE QUEL PARCHEGGIO
Valerio Pezzoli
Decine di automobili trasportate dalla forza dell'alluvione che ha colpito il paese di Giampilieri

Il progetto di inceneritore per stabilimento cartario a Marzabotto

In merito alla concreta possibilità che nell’abitato di Marzabotto venga costruito un inceneritore al servizio delle cartiere di Reno De Medici spa, Altro Appennino esprime la sua assoluta contrarietà.
Al fine di richiamare e impegnare l’amministrazione di Grizzana Morandi ai propri doveri di tutela della salute pubblica presenteremo la mozione qui di seguito riportata, chiamando il Consiglio Comunale a esprimersi su questa. Ci teniamo a precisare in merito al “ricatto occupazionale” su cui si basa l’accordo firmato da Provincia, Ministero del Welfare, Reno de Medici SpA e Sindacati, che riteniamo le promesse occupazionali di per sé ingannevoli, ma soprattutto che sarebbe compito delle amministrazioni costruire delle alternative che consentano di superare la contrapposizione tra la difesa dell’occupazione e quella della salute e dell’ambiente, ad esempio intervenendo sulla selezione e il miglioramento della raccolta della carta da avviare al riciclaggio riducendo quindi lo scarto da pulper. Riteniamo oltretutto censurabile la prassi di procedere ad accordi o protocolli d’intesa senza aver preventivamente coinvolto i cittadini e le istituzioni del territorio.

Risoluzione concernente il progetto di inceneritore per stabilimento cartario a Marzabotto

Premesso che
1
E’ ampiamente dimostrata la nocività degli inceneritori;
2
In ambiti territoriali che già ora prevedono la presenza di grossi inceneritori (hinterland bresciano, conurbazione Pistoia – Prato – Firenze e altri) la realtà dimostra l’accumulo di inquinanti letali come le diossine – furani, metalli pesanti e polveri nanometriche e la diffusione epidemiologica di malattie estremamente gravi come i linfomi non Hodgkin, affezioni teratogene, granulomatosi renatiche ed epatiche, disfunzioni cardiovascolari e altri classi di patologie;
3
La questione dello smaltimento delle ceneri tossiche prodotte in rilevanti quantità non è stato risolto;
4
A Marzabotto il progetto di sviluppo industriale dello stabilimento Reno De Medici, in capoluogo,via Amedeo Nerozzi, prevede la realizzazione di un inceneritore per l’incenerimento di scarti di pulper e disinchiostrati in forma di fanghi;
5
Il conferimento della materia da incenerire è previsto con traffico su gomma per ca. 80 TIR giornalieri aggiuntivi che andranno a pesare sulla statale Porrettana, una struttura già a rischio di collasso per il traffico insensato dovuto a politiche sviluppiste e speculative e che tale sovraccarico comporterà un ulteriore diffusione di inquinanti e un ulteriore scadimento della qualità e salubrità ambientale del territorio anche del nostro Comune
Considerato che
I
Alcune frazioni del comune di Grizzana Morandi (Pioppe di Salvaro, Carviano, America) sono molte vicine allo stabilimento ed esposte, per evidenti questioni orografiche, a subire l’inquinamento ancora concentrato prodotto dall’impianto previsto, specie in presenza di venti provenienti dal quadrante settentrionale, peraltro in costante aumento data la caratterizzazione sempre più meridiana dei flussi metereologici sull’Italia;
II
La figura del Sindaco è, per legge, responsabile della salute dei paesani di Grizzana Morandi;
III
Il grave inquinamento che si andrà ad aggiungere al degrado complessivo ambientale in corso è incompatibile ed osta ai progetti di sviluppo del settore turistico di qualità nel nostro comune in piccole strutture come bed & breakfast e aziende agrituristiche, come previsto dalle linee programmatiche di mandato illustrate dalla maggioranza;
IV
La diffusione di diossine comporta problemi di elevata gravità per le produzioni agricole delle poche aziende del settore primario rimaste ad operare nel nostro comune,in particolare per quelle del settore zootecnico e lattiero caseario, destinato a gravissimi danni in futuro, come dimostrato di recente nel Casertano per la presenza di diossine nei latti bufalini e nei prodotti con esso fatti o per la presenza di diossina nel latte prodotti da aziende zootecniche del Bresciano.
Il Consiglio Comunale di Grizzana Morandi
A
Si dichiara contrario al progetto di sviluppo industriale dello stabilimento cartario Reno De Medici nella parte che prevede la realizzazione di un inceneritore per scarti di pulper e disinchiostrati in forma di fanghi;
B
Si impegna ad essere presente in tutte le sedi, istituzioni e procedure amministrative per illustrare e sostenere la propria posizione contraria ad un progetto che reca tale grave nocumento alla salute dei paesani che essa rappresenta in parte e dei quali essa è responsabile in toto.

(immagine: ortica)

giovedì 8 ottobre 2009

Edilizia in crisi (dopo aver rovinato tutto il resto)

Prendo spunto da un’articolo pubblicato da Francesco Fabbriani nel suo luogo. La crisi dell’edilizia è troppo tardiva, considerati scempi e i danni gravi ed irrecuperabili perpetrati ad ambiente e alle comunità che esso ospita.
Pioppe di Salvaro è la rappresentazione lampante del tumore edilizio impazzito privo di ogni parvenza di sostenibilità (manca l’acqua per i consumi spropositati dovuti all’inurbazione di massa degli ultimi anni, portata a furia di autobotti, per gran parte dei mesi dell’anno, dopo anni di campagna battenti la quantità di raccolta differenziata è ad uno stitico 20.99%, il parcheggio della stazione realizzato da poco è già stipato ed esaurito gran parte dei giorni feriali, le fogne sono sottodimensionate…).
Piani irregolatori scellerati hanno venduto territorio e massacrato qualità del vivere dei residenti (che mugugnano, mugugnano e poi continuano a votare i loro sadici amministratori pro interessi di (pochi) terzi), per creare interi paesi dormitorio, Pioppe nello specifico, nei quali le infrastrutture collassano per il carico che si abbatte su di esse.
Proprio in figura (3a dall’alto nell’articolo citato) c’è dell’edilizia, fatta anche benino, con un certo criterio (buona classe energetica) in un posto nel quale, semplicemente, NON avrebbe dovuto in alcun modo essere stata fatta data l’intensità volumetrica e di superficie già ben oltre la decenza. Lì sotto, c’era un laghetto, prima e poi un bel campo che dava lavoro e poi un terreno incolto che in quest’epoca, invece di un brutto cantiere, era un mare di splendidi fiori gialli di topinambour.
Una volta.
Ora i residenti stanno da anni “scassati” con cantieri su cantieri, con un degrado continuo della qualità di vita, rumore, polvere, traffico, ruspe, betoniere, rifiuti sparsi ogni dove dalle maestranze edili nelle pause, rifiuti plastici  di cantiere spesso inceneriti in campo aperto (in anni passati feci più segnalazioni al 1515 del Corpo forestale dello Stato per questa scellerata usanza spargi diossina) etc.
La lottizzazione insensata della Casella, una proliferazione abnorme di condomini così stipati che neppure in città si vede qualcosa del genere, di decine di appartamenti vuoti comporta anche il crollo del valore dell’edilizia preesistente, con sottrazione - trasferimento continui di valore dalle tasche dei privati a quelle di costruttori - proprietari terrieri - immobiliaristi che lavorano sul nuovo (invenduto) e con una reclusione de facto dei residenti che anche se volessero scappare da questa metastasi cementizia semplicemente non riescono a vendere, a causa della valanga di offerta del nuovo.
A Pioppe, come a Vergato, a Pian di Venola, a Borgonuovo, a Riola, a Marano, si osserva il consumo folle di territorio e i  danni che essi procura in ogni manifestazione del vivere, sia esso la semplice carenza di acqua potabile (sprecata a migliaia di metri cubi per la pratica demente sempre più diffusa dei praticelli all’inglese che i nuovi “immigrati” praticano nelle loro nuove casette) il collasso delle strutture per traffico pendolare, l’incompatibilità con attività produttive, l’aumento dei prezzi dei terreni agricoli che sega le gambe alle nuove generazioni interessate a tornare ad un’agricoltura di qualità, la sedazione continua di eco-nomia virtuosa e che da lavoro, anno per anno, come quella agricola, avvelenata dalle attese drogate di rendite edilizie, mesi interi di migliaia di vite umane sprecati in trasferimenti pendolari sempre più lunghi dovuti all’esplosione del traffico automobilistico privato.
La crisi del mercato immobiliare è tardiva: il parco di invenduto è spropositato, il consumo folle del territorio già compiuto (Emilia Romagna 3a peggiore regione in Italia) i problemi creati da questo sviluppo patologico e patogeno rovinano già la vita di molte persone e creano problemi che si sommano ai precedenti, aggravandoli.
La frittata è già stata fatta.
Molto danno comune e molti utili per pochi.
No grazie.
P.S.
Nota bene, a Pioppe è prevista un’altra alluvione lottizzatoria edilizia, nei prati a sud / valle di via Casella, altezza incrocio via del Boscaiolo.
Al peggio non c’è limite.
Cesare Zecca
Stop al consumo di territorio
Campagna Nazionale


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domenica 27 settembre 2009

Interrogazione sulle misure alla scuola materna di Pioppe relative all’influenza A (H1N1)


Premesso che

1
L’organizzazione mondiale della sanità, il 27 aprile 2009, ha modificato la sua definizione di “pandemia” allentandone i criteri, molto più severi in precedenza e slegandoli dalla mortalità effettiva;

2
Nessun mezzo di comunicazione di massa e nessun esperto scientifico ricorda che l’influenza “ordinaria” uccide ogni anno tra le 250000 e le 500000 persone, (dati Organizzazione Mondiale della Sanità);

3
l virus dell’influenza H1N1, più leggera delle ordinarie influenze di stagione, ha fatto soltanto 2000 morti in più di cinque mesi;

4
Ogni atto e misura che sottolinea questa disinformazione antiscientifica contribuisce ad allertare immotivatamente buona parte della popolazione che non ha strumenti per valutare criticamente questi movimenti caotici gregari infondati e privi di riscontri scientifici;

5
Un documento congiunto dei ministeri Istruzione e Sanità a firma Gelmini
Ferruccio Fazio (viceministro) avente come oggetto Raccomandazioni per la gestione dei casi di influenza pandemica da virus A/H1N1V nelle scuole nell’attuale fase pandemica (fase6 - livello1) non fa altro che richiamare le normali misure di buon senso di qualsiasi comunità ed in particolare recita “Si ritiene, tuttavia, di segnalare che la sintomatologia dell’influenza A/H1N1V non si discosta, allo stato attuale, da quelle di altre analoghe forme di influenza stagionale”;

6
l bilancio e la gestione della scuola materna di Pioppe compete al comune di Grizzana Morandi congiuntamente al comune di Marzabotto;

Considerato che

I
Alla scuola materna di Pioppe è stato chiesto ad ogni bambino di portare ed utilizzare 100 bicchieri usa e getta invece della solita tazza personale riusabile;

II
I bicchieri di plastica, non essendo imballaggi, non sono oggetto di raccolta differenziata e quindi se va bene (si fa per dire, ovviamente) finiscono in discarica, altrimenti in un inceneritore;

III
La discarica di Ca’ dei Ladri è in via di esaurimento ed è necessario ridurre drasticamente e con massima celerità i rifiuti in essa conferiti;

IV
Come noto da centinaia di studi autorevoli, gli inceneritori sono i primi responsabili dell’aumento drammatico di patologie gravissime come il linfoma non Hodgkin, le granulomatosi epatiche, renali e di altro tipo, di affezioni e disfunzioni cardiovascolari e di altri gravi malattie e che per nessun modo queste gravi patologie possono essere favorite per credere di fuggire dal presunto rischio di una influenza più leggera di quelle ordinarie;

V
Che ogni aumento della produzione di rifiuti ha costi economici ambientali estremamente elevati e può, come in questo caso, pesare sulle casse pubbliche già esangui e gravate da un debito pubblico nefasto ed in veloce e progressivo aumento;


Con la presente interrogazione, si chiede di conoscere:


A)
Chi ha ordinato di utilizzare i bicchieri di plastica usa&getta alla scuola materna di Pioppe, in base a quali dati scientifici;

B)
Se altri istituti scolastici del comune di Grizzana Morandi sono stati obbligati a questa inutile misura irrazionale e perniciosa;

C)
Quali misure di informazione sono state prese per i genitori e il personale della scuola atte a contrastare la disinformazione catastrofista sull’influenza A (H1N1) e per contrastare i meccanismi di isteria collettiva autorigenerante che tale disinformazione alimenta;

D)
Se l’Amministrazione intende ripristinare quanto prima l’uso di bicchieri personali riusabili per confermare anche nelle pratiche quotidiane l’infondatezza di questa psicosi collettiva;

E)
Come l’Amministrazione intende governare le pesanti conseguenze che lo spreco quotidiano, massificato ed immotivato di tali oggetti comporta in termini di gestione dei rifiuti;

F)
Come l’Amministrazione intende contrastare la diffusione perniciosa del consumo di oggetti usa&getta specie in ambienti delicati come quelli educativi di una scuola materna nei quali tale nefasta pseudo ideologia provoca danni permanenti dal punto di vista educativo e mentale in piccoli che sono privi di mezzi di difesa a contrasto di questo inquinamento culturale.

Interrogazione sullo stato delle stazioni ferroviarie di Grizzana Morandi

Premesso che

1
Le Ferrovie dello Stato – RFI – hanno eseguito un intervento di ristrutturazione delle stazioni di Pioppe di Salvaro e di Riola 1 che prevedeva la messa a norma secondo gli standard di sicurezza e confort (!) previsti dalle normative nazionali;

2
Questo intervento ha comportato, tra l’altro, l’innalzamento dei marciapiedi per favorire la salita e la discesa dei passeggeri dai convogli ferroviari; l’eliminazione delle passerelle a raso dei binari per raggiungere binari diversi dal primo; la realizzazione di un sottopassaggio per permettere l’arrivo contemporaneo in sicurezza2 di due convogli (a Pioppe di norma incrocianti);

3
Questo intervento prevedeva la contemporanea installazione di un ascensore che permettesse un confortevole uso del treno anche a persone con difficoltà motorie (disabili fisici e anziani), anche solo passeggere (infortunati, madri con carrozzine, etc.), ascensori mai installati nelle stazioni;

4
La presenza di barriere architettoniche nella stazione di Grizzana (frazione di Pian di Setta) nel raggiungimento di binari diversi dal primo è dovuta al tempo di progettazione e realizzazione della struttura, in anni in cui la rimozione delle barriere architettoniche non era normata;

5
Le stazioni di Grizzana (Pian di Setta) e Riola, essendo ”lontane” (qualche minuti a piedi) da luoghi di ritrovo frequentati anche da giovani vandali, non subiscono, per il momento, danneggiamenti e utilizzi a mo’ di latrina;

Considerato che

I
A distanza di anni, a Pioppe e a Riola l’ascensore non è stato realizzato e questo ha comportato e comporta un oggettivo peggioramento del servizio ferroviario per molte persone. In alcuni casi possiamo parlare di vera e propria esclusione, data l’impossibilità di “superare” le barriere fisiche prima inesistenti e oggi, dopo l’intervento di miglioramento, esistenti;

II
Per la stazione di Pioppe, per accordi intercorsi – come recita una targa esposta – tra Ferrovie, RFI ed il Comune di Grizzana Morandi – il decoro e le pulizie sono affidati al Comune;

III
Le stazioni sono impresenziate da personale delle ferrovie e per molte ore al giorno sono assenti anche i viaggiatori. Un gruppetto di giovinastri sfaccendati (si badi, italiani) della frazione ha quindi mano libera per compiere continui atti vandalici. Il sottopassaggio a Pioppe è diventato un luogo degradato, nel senso che versa in condizioni di pulizia e di decoro davvero al di là di qualsiasi accettabile standard da paese civile. Esso è oggetto di continue imbrattature dei muri con scritte varie. E’ diventato una latrina: ovvero insozzato frequentemente da escrementi ed urina che, per quanto a volte successivamente rimossi, lasciano un olezzo schifoso ed insopportabile. Bivacco nel quale vengono lasciati cocci di bottiglie rotte e nel quale vengono accesi anche falò (ultimamente ne sono stati trovati i resti), il sottopassaggio è diventato un luogo disgustoso e non di rado umiliante e pericoloso per le persone “costrette” a percorrerlo. Il problema non è del solo nostro comune e si presenta anche nel caso della stazione di Marzabotto che ha condizioni simili di prossimità dei luoghi e strutturali.

IV
I sottopassi delle stazioni di Riola e Grizzana sono in condizioni di pulizia accettabili;

V
A differenza di altre stazioni ferroviarie, a Pioppe non è presente alcun cestino;

VI
Che in nessuna delle tre stazioni sono presenti cestini per la raccolta differenziata dei rifiuti (carta, plastica, lattine e vetro, organico e indifferenziato).

Con la presente interrogazione, si chiede di conoscere:

A)
A quale ente / organismo è affidata la pulizia delle stazioni di Grizzana (Pian di Setta) e di Riola.

B)
Quali misure urgenti e non più rimandabili l’Amministrazione comunale di Grizzana Morandi ha intenzione di adottare per riportare pulizia e decoro nelle stazioni. Le misure suggerite da Altro Appennino sono: miglioramento della pulizia, dotazione di cestini per la raccolta differenziata plastica – carta - metalli e vetro – indifferenziato rimanente, rimessa in funzione della fontanella e dei bagni (i quali, prima del passaggio della manutenzione della stazione al Comune, erano funzionanti);

C)
Se l’Amministrazione intende richiedere che nel sottopassaggio di Pioppe venga installata una presa d’acqua con canna in armadietto in metallo antiscasso con chiave a disposizione dei soli incaricati per la pulizia a getto corrente, di fatto consentita dagli scarichi (griglie di scolo) già presenti;

D)
Quali misure urgenti e non più rimandabili, l’Amministrazione di Grizzana Morandi ha intenzione di prendere per affrontare i gravi episodi di vandalismo che stanno rendendo pericolosamente frequentabile la stazione di Pioppe e lo stesso sottopassaggio (è stata rotta anche la calotta di copertura del sottopassaggio, con la conseguenza che, in caso di pioggia, i primi gradini sono bagnati con il rischio di scivolamento, aggravato dalla particolare ripidità delle scale del sottopassaggio);

E)
Quali misure urgenti, non più rimandabili, l’Amministrazione di Grizzana Morandi ha intenzione di prendere per affrontare la difficoltà che molti paesani con difficoltà motorie di Pioppe, di Ponte, di Pian di Setta hanno nell’esercitare il proprio diritto all’accesso al treno. Se l’Amministrazione ha intenzione di intervenire presso RFI per richiedere l’installazione di passaggi a raso con barriere mobili, soluzione efficace, adottata in vari paesi europei, sicura, a costi contenuti (3) e molto meno vandalizzabile rispetto ad un ascensore; quando si pensa di chiederne la dotazione per le stazioni di Riola e Pioppe, con quali termini di realizzazione e completamento dell’opera;

F)
Se l’amministrazione ha intenzione di installare una rastrelliera, lato uscita orientale del sottopasso, stazione di Pian di Setta, per il parcheggio e fissaggio di biciclette;

G)
Se L’amministrazione intende accordarsi con le amministrazioni di Vergato (per la stazione di Riola) e di Marzabotto (per la stazione di Pioppe) per interventi e rapporti con RFI nella gestione di stazioni che servono parti importanti di più comuni.

Note
Sebbene la stazione di Riola sia situata nel territorio del comune di Vergato, essa serve una parte rilevante del territorio comunale grizzanese. La stazione di Riola quindi ha rilevanza politica anche per il nostro Comune, a prescindere dall’aspetto burocratico dei confini amministrativi.
La sicurezza del sottopasso è un caso di nevrosi securitaria, ovvero una credenza priva di alcun fondamento, che - non è possibile escluderlo - è stata utilizzata per imporre un’opera inutile, gestire relativo appalto, movimentare PIL e che complessivamente degrada la funzionalità della stazione e la peggiora. In decine di anni di esercizio, anche più intenso, delle stazioni di Pioppe e di Riola non si sono mai verificati incidenti di alcun tipo. Imporre un sottopasso a Pioppe e Riola aumenta la sicurezza come installare delle reti per difendere i viaggiatori da attacchi da orso polare.
Una soluzione efficace a costi contenuti è spesso invisa in quanto aumenta poco il PIL e quanto esso concernente.



(immagine: il cama)

lunedì 21 settembre 2009

lun 28 set, h 20:30, Grizzana

(consiglio precedente: ven 11 set 09)

Quarta seduta del Consiglio Comunale, lunedì 28 settembre, ore 20:30, municipio di Grizzana.

  1. Approvazione verbali seduta precedente;
  2. Comunicazioni dei Sindaco;
  3. Programma triennale delle Opere Pubbliche 2009/2011. Modifica;
  4. Provvedimento di variazione al Bilancio di previsione dell’esercizio 2009, al Bilancio pluriennale 2009/2011 e alla Relazione previsionale e programmatica 2009/2011;
  5. Ricognizione dello stato di attuazione dei programmi e verifica degli equilibri generali di bilancio (art. 193, co. 2° TUEL 267/2000);
  6. 3° atto aggiuntivo della Convenzione stipulata il 24/09/2001 per la progettazione e realizzazione degli interventi dì riequilibrio ambientale nel territorio dei Comuni di Castiglione dei Pepoli, Grizzana Morandi, Marzabotto, Monzuno, San Benedetto Val di Sambro e Sasso Marconi;
  7. Convenzione per l’affidamento della riscossione dell’imposta comunale sugli immobili. Integrazione.
  8. Regolamento di Polizia Mortuaria. Modifiche;
  9. Santuario della Beata Vergine deila Consolazione. Rilascio permesso di costruire in deroga ai sensi dell’art, 15, co. 2°, LR. n. 31/2002 e s.m.;
  10. Interrogazioni, interpellanze, mozioni;

    La documentazione relativa agli oggetti all’ordine del giorno sarà depositata presso la segreteria comunale a partire dal giorno venerdì 25 settembre 2009 per la consultazione da parte dei consiglieri.

martedì 15 settembre 2009

Decrescita demografica


  • Ambiente e sovrappopolazione.
    Uno studio: investire in contraccettivi per salvare la Terra
    (Blogeko.it)
Sulla questione della decrescita demografica, in Altro Appennino c’è una spaccatura netta tra laici e religiosi (cattolici ma non solo visto che la procreazione massiva irresponsabile è la prassi comune di molti immigrati  musulmani). Per tale motivo tale questione non è stata affrontata in campagna elettorale.
Nell’articolo recente di blogeko si… scopre l’acqua calda: i problemi ambientali e la sovrappopolazione sono strettamente intrecciati.
Il degrado drastico ed evidente della qualità di vita, dell’ambiente, dei parametri di sostenibilità, esemplare in centri abitati cresciuti ed in crescita tumorale, Pioppe di Salvaro nel comune di Grizzana Morandi, Vergato capoluogo, Riola espansione verso sud/Marano (non citiamo altro, esempi terribili anche nei comuni limitrofi),  gli squilibri e i gravi problemi creatisi e poi aggravatisi con la crescita, di villetta in villetta, di strada in strada, di casa in casa, di capannone in capannone (aggiungere ora l’aggettivo vuoto a villetta, casa e capannone e rileggere) e le pseudo soluzioni proposte che hanno contribuito a crearne di peggiori, dimostrano inequivocabilmente la scelleratezza della religione della crescita demografica e di quelle conseguenti. Paragonate la qualità di vivere di Sanguineda, di Veggio, di Salvaro, di Collina ai mostriciattoli antiurbanistici sopracitati tendenti, talvolta, al degrado di mediocri periferie  se non di pessime banlieue.
Osservo questo vivere in una sorta di manicomio kafkiano nel quale molti zeloti continuano a negare l’evidenza della realtà, dell’aritmetica, obbedendo, come invasati, a prescrizioni religiose del tutto anacronistiche e, attualmente, non plus ultra deleterie.
Il credere - obbedire - combattere è sempre stato accompagnato da un quarto punto, tanto ingiuntivo quanto implicito: fare figli (cicogna arma di distruzione di massa del pianeta e di guerra).
E’ ora di pensare - decrescere - amare (cosa diversa dal livello biologico a cui si esplica l’allevamento di figli).
Questa pagina esplica la posizione di parte della lista Altro Appennino.
Cesare Zecca

martedì 8 settembre 2009

Edilizia in crisi (dopo aver rovinato tutto il resto)

Prendo spunto da un’articolo pubblicato da Francesco Fabbriani nel suo luogo. La crisi dell’edilizia è troppo tardiva, considerati scempi e i danni gravi ed irrecuperabili perpetrati ad ambiente e alle comunità che esso ospita.
Pioppe di Salvaro è la rappresentazione lampante del tumore edilizio impazzito privo di ogni parvenza di sostenibilità (manca l’acqua per i consumi spropositati dovuti all’inurbazione di massa degli ultimi anni, portata a furia di autobotti, per gran parte dei mesi dell’anno, dopo anni di campagna battenti la quantità di raccolta differenziata è ad uno stitico 20.99%, il parcheggio della stazione realizzato da poco è già stipato ed esaurito gran parte dei giorni feriali, le fogne sono sottodimensionate…).
Piani irregolatori scellerati hanno venduto territorio e massacrato qualità del vivere dei residenti (che mugugnano, mugugnano e poi continuano a votare i loro sadici amministratori pro interessi di (pochi) terzi), per creare interi paesi dormitorio, Pioppe nello specifico, nei quali le infrastrutture collassano per il carico che si abbatte su di esse.
Proprio in figura (3a dall’alto nell’articolo citato) c’è dell’edilizia, fatta anche benino, con un certo criterio (buona classe energetica) in un posto nel quale, semplicemente, NON avrebbe dovuto in alcun modo essere stata fatta data l’intensità volumetrica e di superficie già ben oltre la decenza. Lì sotto, c’era un laghetto, prima e poi un bel campo che dava lavoro e poi un terreno incolto che in quest’epoca, invece di un brutto cantiere, era un mare di splendidi fiori gialli di topinambour.
Una volta.
Ora i residenti stanno da anni “scassati” con cantieri su cantieri, con un degrado continuo della qualità di vita, rumore, polvere, traffico, ruspe, betoniere, rifiuti sparsi ogni dove dalle maestranze edili nelle pause, rifiuti plastici  di cantiere spesso inceneriti in campo aperto (in anni passati feci più segnalazioni al 1515 del Corpo forestale dello Stato per questa scellerata usanza spargi diossina) etc.
La lottizzazione insensata della Casella, una proliferazione abnorme di condomini così stipati che neppure in città si vede qualcosa del genere, di decine di appartamenti vuoti comporta anche il crollo del valore dell’edilizia preesistente, con sottrazione - trasferimento continui di valore dalle tasche dei privati a quelle di costruttori - proprietari terrieri - immobiliaristi che lavorano sul nuovo (invenduto) e con una reclusione de facto dei residenti che anche se volessero scappare da questa metastasi cementizia semplicemente non riescono a vendere, a causa della valanga di offerta del nuovo.
A Pioppe, come a Vergato, a Pian di Venola, a Borgonuovo, a Riola, a Marano, si osserva il consumo folle di territorio e i  danni che essi procura in ogni manifestazione del vivere, sia esso la semplice carenza di acqua potabile (sprecata a migliaia di metri cubi per la pratica demente sempre più diffusa dei praticelli all’inglese che i nuovi “immigrati” praticano nelle loro nuove casette) il collasso delle strutture per traffico pendolare, l’incompatibilità con attività produttive, l’aumento dei prezzi dei terreni agricoli che sega le gambe alle nuove generazioni interessate a tornare ad un’agricoltura di qualità, la sedazione continua di eco-nomia virtuosa e che da lavoro, anno per anno, come quella agricola, avvelenata dalle attese drogate di rendite edilizie, mesi interi di migliaia di vite umane sprecati in trasferimenti pendolari sempre più lunghi dovuti all’esplosione del traffico automobilistico privato.
La crisi del mercato immobiliare è tardiva: il parco di invenduto è spropositato, il consumo folle del territorio già compiuto (Emilia Romagna 3a peggiore regione in Italia) i problemi creati da questo sviluppo patologico e patogeno rovinano già la vita di molte persone e creano problemi che si sommano ai precedenti, aggravandoli.
La frittata è già stata fatta.
Molto danno comune e molti utili per pochi.
No grazie.
P.S.
Nota bene, a Pioppe è prevista un’altra alluvione lottizzatoria edilizia, nei prati a sud / valle di via Casella, altezza incrocio via del Boscaiolo.
Al peggio non c’è limite.
Cesare Zecca
Stop al consumo di territorio
Campagna Nazionale

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venerdì 4 settembre 2009

ven 11 set, h 20:30, Grizzana

(consiglio precedente: ven 29 giu 09)
Terza seduta del Consiglio comunale, venerdì 11 settembre, ore 20:30, municipio di Grizzana.
  1. Approvazione verbali seduta precedente
  2. Comunicazioni del Sindaco
  3. Ratifica deliberazione della Giunta Comunale n, 135 del 20 Agosto 2009 avente ad oggetto “Variazione al bilancio di previsione 2009, Provvedimento di urgenza ai sensi dell’art. 42, comma 4°, TUEL n, 267/2000 e s.m.”;
  4. Indirizzi per le nomine e le designazioni dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende, istituzioni (art, 42, 2° co., lett.  m) T.U. 267/2000) ;
  5. Nomina rappresentante del consiglio comunale in seno al consiglio della Nuova Comunità Montana dell’Appennino Bolognese;
  6. Convenzione di Segreteria tra i Comuni di Grizzana Morandì e di Lizzano in Belvedere;
  7. Convenzione con Comune di Vergato per la gestione dei servizi scolastici;
  8. Convenzione tra ii Comune di San Benedetto Val di Sambro e il Comune di Grizzana Morandi per il servizio di refezione scolastica aa.ss. 2009/2010 - 201/2011 - 2011/2012;
  9. Linee programmatiche di mandato (art. 46, co. 3°, T.U. 267/2000);
  10. Nomina Commissioni Consiliari permanenti;
  11. Risoluzione concernente la politica dei trasporti (proposta del consigliere Zecca);
  12. Interrogazioni, interpellanze, mozioni,
La sindaca Graziella Leoni, al punto 11, ha inserito la Risoluzione sulla politica dei trasporti .
La documentazione relativa alle pratiche da trattare sarà a disposizione dei consiglieri comunali a partire da mercoledì 9 settembre  2009.

venerdì 7 agosto 2009

Stop al consumo di territorio

  • I dati in un dossier del Wwf e dell’Università dell’Aquila
    In 15 anni il cemento ha ricoperto un’area grande come Lazio e Abruzzo
    Dal 1990 al 2005 consumata dall’urbanizzazione una superficie agricola che equivale alla superficie del Veneto
    (Corriere della Sera)
  • Dossier di legambiente e del ministero dell’Ambiente sulle località di montagna
    Nevica cemento sulle Alpi - Dieci seconde case ogni una di residenti
    E’ il rapporto registrato in un Comune del Cuneese: ma il record è di Bardonecchia, con 7892 alloggi di vacanza
    [...]
    CRESCE IL MALESSERE TRA I RESIDENTI - «Abbiamo cercato di quantificare le dimensioni di un fenomeno, associato alla speculazione immobiliare, che nella percezione dei residenti è diventato sempre più un elemento di malessere – ha spiegato Damiano Di Simine, responsabile dell’Osservatorio Alpi di Legambiente – troppe seconde case producono degrado del paesaggio, oneri a carico delle amministrazioni locali, e spesso concorrono al declino delle stazioni turistiche montane, oltre che al generale scadimento delle condizioni di vita di paesi in cui, per gran parte dell’anno, le case chiuse prevalgono su quelle abitate dai residenti».
    (Corriere della Sera)
Non c’è molto da aggiungere.
La cementificazione ed il massacro del territorio, in piena attuazione anche Vergato e in alcune frazioni di Grizzana, sono la peggiore catastrofe sul medio-lungo periodo; la distruzione dell”economia locale (settori primario e secondario) e i suicidi finanziari dei comuni sono solo due delle conseguenze.
Nell’immagine dal satellite l’orrenda metastasi edilizia di Vergato: in rosso è perimetrato il nucleo urbano in qualche modo coeso alla fine della seconda guerra mondiale. L’immagine  non copre i nuovi tumoretti di Serrini, Tabina, il caravan serraglio di capannoni feroci competitori in bruttezza verso sud lungo la SS 64, l’espansione  di America ed Europa,  e le ipotesi di sviluppo a Quaderna, questi in territorio grizzanese.
Il territorio distrutto corrispondeva in grandissima parte a pregevoli terreni agricoli destinati a seminativo, vigne e frutteti.
Cesare Zecca
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giovedì 6 agosto 2009

Idroelettrico basso Limentra di Treppio - 2


(Idroelettrico basso Limentra di Treppio)
In maniera del tutto casuale, come è nello stile della vita pubblica della nostra comunità grizzanese, siamo venuti a conoscenza dell’interesse di alcune società private a realizzare delle centrali idro-elettriche sul torrente Limentra di Treppio. Si tratta di tre diversi progetti di diverse società che intenderebbero realizzare le loro centrali nel tratto del fiume che va dal Molino Rizzoni alla Rocchetta Mattei.
In queste settimane abbiamo avuto modo di esaminare i 3 progetti e di riflettere sull’ipotesi di utilizzare le acque del nostro fiume per la produzione di energia elettrica.
Senza entrare eccessivamente nel merito dei progetti presentati – e per i quali sono in corso presso la Regione Emilia Romagna le procedure per valutarne l’impatto ambientale (VIA) – ci sentiamo di poter affermare che:
  • i due progetti che insisterebbero sulla riva sinistra del fiume, per caratteristiche progettuali (3 mt di diametro della condotta e 1km di lunghezza) e per quantità di energia da produrre, sono da bocciare perché avrebbero un devastante impatto sull’eco-sistema complessivo del fiume e perché non riteniamo eco-compatibili impianti così grandi nel nostro territorio (viene anche il sospetto che una conduttura così grande e da interrare, richiedendo un enorme scavo, possa nascondere il solito interesse impronunciabile per i materiali inerti che andrebbero scavati e asportati);
  • il progetto sulla riva destra, invece, presentando dimensioni più modeste (diametro della conduttura: mt 1,8; sua lunghezza: 150 mt), appare sicuramente più interessante, pur manifestando delle criticità (si tratta di una zona franosa e l’opera, non interrata, avrebbe comunque un negativo impatto paesaggistico).
Fatte queste due considerazioni, ci preme sottolineare, rispetto a questo più generale problema dell’approvvigionamento e della produzione di energia elettrica che:
  • il fatto che la produzione avvenga utilizzando delle fonti rinnovabili non vuol dire, di per sé, che ogni progetto sia buono e che si autogiustifichi;
  • la tendenza chiara e netta deve essere verso la SOSTITUZIONE di energia utilizzata prodotta con fonti rinnovabili al posto di quelle fossili;
  • occorre puntare sul risparmio energetico e sull’efficienza della rete di distribuzione a livello sistemico, ed è – dati alla mano – non vero che la regione Emilia Romagna sia deficitaria di energia elettrica;
  • occorre che il nostro comune si doti al più presto di un piano territoriale comunale energetico che punti su: risparmio, sostituzione di energia prodotta da fonti fossili con altra prodotta da fonti rinnovabili e autonomia energetica della comunità;
  • occorre che il comune persegua una politica accorta e coraggiosa che punti ad un “ripopolamento intelligente” dei suoi innumerevoli e bellissimi borghi collinari, abbandonando irrealistici e autolesionistici piani di espansione edilizia delle zone di fondovalle (che, fra l’altro, determina anche una insana e aggiuntiva domanda di energia elettrica: produzione e distribuzione);
  • occorre che il comune tuteli le risorse naturali della comunità, impedendo che suolo, acqua, boschi, aria, ecc. continuino ad essere terreno di caccia per imprenditori senza scrupoli e alla ricerca solo di  profitti facili e a breve tempo, basati sullo sfruttamento delle risorse di tutti.
Infine, e tornando al nostro fiume, vorremmo fare una considerazione di carattere più generale.
Considerando lo stato attuale delle sue acque sottoposte ad intenso sfruttamento idraulico, pensiamo che micro-progetti di centrali idrauliche possano essere realizzate, ma, a tal proposito, proponiamo che:
  • in primo luogo, vadano recuperate le tante situazioni giù esistenti che potrebbero avere anche una valenza turistica;
  • a realizzare i nuovi progetti sia una società comunale aperta all’azionariato dei cittadini grizzanesi, in maniera che i profitti della vendita dell’energia pulita prodotta vadano nelle casse del comune e dei suoi cittadini.
Quest’ultimo ci sembrerebbe un buon modo per riconciliare l’economia alla società, permettendo al comune di poter svolgere quelle sue tante funzioni sociali, oggi così a rischio a causa della cronica mancanza di risorse economiche.
Paolo Giuffrida

lunedì 27 luglio 2009

Idiozia 100000!


La strategia per l’uscita dalla crisi è sempre la stessa: cementificare, cementificare, cementificare. I nuovi 100.000 alloggi in un’Italia già distrutta dal cemento sono un atto di demenza economica, prima ancora che ambientale. Chi guadagna dalla costruzione di immobili in un Paese che sta relegando i suoi spazi verdi sugli Appennini e sulle Alpi? Ovunque case vuote. Se passeggiate in una qualunque grande città vedrete, accanto a nuove costruzioni residenziali che devastano i centri e le periferie, interi palazzi, uffici, alloggi in vendita e in affitto. A che serve costruire ancora e ancora? Il Italia ci sono seconde, terze, quarte case in luoghi (prima) meravigliosi. Case vuote, affittate un mese all’anno, qualche volta neppure quello, dalle persiane chiuse. Edificate ovunque, sulle dune della Sardegna o sui prati dei paesi montani. Qual è il VERO valore economico di queste case?
Il costo ambientale della costruzione di una casa vuota è enorme. Costruire senza una reale necessità abitativa, per pura, e spesso solo presunta, speculazione è un delitto. Il territorio italiano è degli italiani non delle società immobiliari, delle banche che le finanziano con i nostri soldi e delle lobby di governo. Se queste ci guadagnano, i piccoli azionisti delle società immobiliari quotate in Borsa, come ad esempio Risanamento, perdono tutto.  (continua in beppegrillo.it)
Beppe Grillo
Sabato abbiamo percorso molte parti del territorio orientale e settentrionale di Grizzana per sopralluoghi di vario tipo, uno dei quali, più accurato è stato fatto a Collina.
La stragrande maggioranza degli edifici, sia a Collina che per le altre frazioni attraversate e gran parte di case sparse,  sono vuote, deserte.  A Collina anche edifici di pregio, restaurati di recente, o altri, come la villa padronale - casa torre, non sono neppure abitati d’estate o in periodi di vacanza. In giro per Grizzana abbiamo visto decine di cartelli Vendesi appesi.
Non c’è alcun bisogno di nuova edilizia, ci sono ovunque, centinaia di migliaia di edifici, appartamenti e case vuote, parte delle quali non più abitate neppure d’estate.
Riteniamo che la costruzione di nuove strade e di lottizzazioni sia il male assoluto, il peggiore, perché consumano il territorio definitivamente e favoriscono la diffusione tumorale di altri nuovi edifici. Strade e lottizzazioni sono ancor peggio di interventi, sia pur discutibili, inerenti le energie rinnovabili, tipo le insensatezze complete di fotovoltaico su terreni agricoli, stupidità anche locali, come nel caso di Gumiera, nel comune di Camugnano (con milioni di ettari di tetti e superfici di copertura non c’è alcuna giustificazione per consentire che campi e terreno agricolo, incolto o in fase di rimboschimento o silvestre, venga usato per installazioni di campi fotovoltaici). Strutture per mini e micro idroelettrico possono essere gestite con attenzione, integrate in alcune opere esistenti o, al più, comportare opere su aree che in 10/15 anni possono venire rinaturalizzate e riboscate.
Solo dei folli potrebbero avvocare la necessità di costruire nuovi 100000 alloggi con un parco di invenduto, di inutilizzato enorme. Ogni nuova costruzione mette mani nel tuo portafoglio e comporta una netta e drastica discesa del valore del tuo immobile. Essi guadagnano, tu ci smeni. Anche l’ambiente ci smena, e pure tutto il resto.  Quasi certamente dolo e speculazione, più che idiozia.
Cesare Zecca
Paolo Giuffrida
Stop al consumo di territorio
Campagna nazionale

sabato 18 luglio 2009

Risoluzione concernente la politica dei trasporti

Premesso che
  1. la politica dei trasporti ha favorito, da decenni, quasi esclusivamente lo sviluppo della rete stradale ed autostradale e lo sviluppo del traffico su gomma;
  2. la rete ferroviaria storica, per capillarità ed estensione è in costante diminuzione dagli anni 60 (ca 16550 km oggi 1, con 5.100 km di linee non in esercizio, 2.700 km di linee in esercizio poco o non utilizzate) 2;
  3. il processo di liberalizzazione del mercato ferroviario ha permesso l’accesso alla rete ferroviaria nazionale di un numero elevato di imprese ferroviarie, senza presidiare in maniera puntuale e significativa sia il quadro delle regole che quello dei controlli;
  1. il personale delle ferrovie addetto alla circolazione, guida, conduzione, manutenzione e verifica dei treni e dei veicoli – a presenza vigile, controllo e presidio di linee e stazioni, è stato eliminato o drasticamente ridotto per scelte organizzative, produttive, tecnologiche e scarsità di risorse 3;
  2. nel solo 2009 si sono verificati 13 incidenti ferroviari, con 28 morti e numerosi feriti 4;
  3. lo sviluppo fuori controllo di strade e relativo traffico su gomma ha comportato, solamente nel 2007 (dati ISTAT) 5, oltre 5000 morti e oltre 325000 feriti, quando stati con sviluppo economico e popolazione analoghi se non superiori (es. il Regno Unito, con rete stradale nettamente inferiore e per certi versi più vetusta rispetto a quella italiana registra ratei di incidentalità, mortalità etc. molto inferiori 6), dimostrano l’indipendenza della sicurezza dall’estensione della rete stradale;
  4. il debito pubblico è colossale e in ulteriore e drammatico aumento (fino al 9.3% del PIL) 7.
Considerato che
  1. i recenti drammatici incidenti ferroviari, anche a pochi chilometri da Grizzana Morandi, a Vajano 8, a Viareggio 9 richiamano la nostra attenzione ed impegno;
  2. la scarsità di risorse impone che ogni euro investito nel sistema stradale, di fatto, viene sottratto al sistema ferroviario;
  3. la maggior parte delle risorse per il sistema ferroviario sono assorbite dalla rete ad Alta Capacità, Alta Velocità con costi esorbitanti sia ambientali che per le casse pubbliche 10e conseguente marginalizzazione delle linee ferroviarie secondarie e locali;
  1. l’introduzione dell’Alta Velocità ha comportato, a livello di servizio locale per i pendolari, concernente il nostro comune (linea Bologna – Prato - Firenze, stazione di Grizzana Morandi), la soppressione di numerosi treni e l’allungamento dei tempi di percorrenza per i pochi convogli rimasti e (linea Bologna – Porretta, stazioni di Riola e Pioppe di Salvaro) ritardi elevati e non sporadici per i treni della linea Porrettana, aventi origine nel nodo bolognese;
  2. gli investimenti della regione Emilia Romagna sono scarsi (solo lo 0.18% del suo PIL 11 per il sistema ferroviario regionale) nonché sensibilmente ridotti (meno della metà!) rispetto a quelli di altre regioni contigue come Lombardia e Toscana, fatto che comporta direttamente conseguenze negative per gli investimenti di RFI e di Trenitalia;
  3. contrariamente ad impegni programmatici precisi, il Partito Democratico ha dato voto contrario - unico partito! - all’istituzione di corse notturne sulla ferrovia Porrettana, in una recente riunione del Consiglio Provinciale 12 del 26 febbraio 2008;
  4. lo sviluppo del sistema stradale è una delle principali cause dell’aumento incontrollato di traffico su gomma, uno degli esempi della scienza dei trasporti che dimostra l’aumento del traffico a fronte dell’estensione delle rete e dell’aumento di banda disponibile

Il Consiglio Comunale di Grizzana Morandi
  1. si dichiara contrario al progetto noto come bretella Reno -Setta, i cui costi (ca 320M€) non sono in alcun modo sostenibili e andranno a discapito di investimenti sul sistema ferroviario;
  2. si dichiara favorevole ad ogni azione atta a ridurre la necessità di mobilità, a partire dall’ostacolare lo sviluppo edilizio che comporti l’insediamento di centinaia di persone obbligate a pendolare verso la zone produttive pedemontana, di pianura e felsinea e quindi ad aggravare il traffico su sistemi già sovraccarichi (strada statale e ferrovia Porrettana);
  3. si dichiara contrario ad ogni progetto avverso alla mobilità di qualità e sostenibile;
  4. si impegna a favorire in tutte le sedi la mobilità su ferrovia per le persone e per i pendolari grizzanesi;
  5. si impegna a sostenere il mantenimento e lo sviluppo della mobilità merci ferroviaria, anche locale, dichiarandosi contrario ad ogni progetto di riduzione di infrastrutture ferroviare locali (soppressione di doppi binari per l’incrocio, soppressione di scali merci locali, etc.);
  6. si impegna a favorire, anche a livello sovracomunale, di comunità montana, provinciale e regionale, il trasferimento del traffico merci su ferrovia, anche nella forma della predisposizione di scali merci intermodali (ad esempio a Silla) e scoraggiando ogni scelta urbanistica che porti alla dispersione degli insediamenti residenziali con un inevitabile aumento del traffico stradale.
1 http://www.rfi.it/cms/v/index.jsp?vgnextoid=b3fe8c3e13e0a110VgnVCM10000080a3e90aRCRD
2 http://www.onds.it/ricerche/Seconda%20parte%20-%20Punto%20primo.pdf
3 http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/cronaca/viareggio-treno-2/livini-inchiesta2/livini-inchiesta2.html
4 http://www.macchinistisicuri.info/ms/inciferr/index.php
5 http://www.istat.it/salastampa/comunicati/non_calendario/20081120_00/
6 http://www.iss.it/binary/sicu/cont/LIBRO%20II%20(76-82)%20SITO.1115814334.pdf
7 http://www.corriere.it/economia/09_luglio_02/deficit_istat_conti_pubblici_ff69b112-66e1-11de-9708-00144f02aabc.shtml
8 http://www.corriere.it/cronache/09_giugno_22/treni_deragliamento_bloccata_linea_51c2997e-5ef4-11de-bd53-00144f02aabc.shtml
9 http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE56202520090703
10 http://www.youtube.com/watch?v=_Mb-v-DLlVc
11 http://www.lanuovaecologia.it/UserFiles/Files/RapportoPendolaria2008.doc
12 http://it.groups.yahoo.com/group/ValleVerdeDelReno/message/243
Protocollata martedì 14 luglio 2009 con n° 7335

lunedì 13 luglio 2009

Idroelettrico basso Limentra di Treppio

Sabato 11, siamo andati a fare un sopralluogo a molino Rizzoni , accompagnati dal signor Levi, relativamente al progetto di impianto idroelettrico sul Limentra di Treppio.
  1. Il posto è molto pregevole dal punto di vista ambientale e paesistico (l’acqua che scorre tra ciottoli, sassi, macigni, rive intensamente boscate, opere di  ingegneria idraulica di pregio realizzate in pietra, la rovina della frana che scende da Scola è imponente e di orrida bellezza, la rocchetta Mattei emerge sullo sfondo, il paesaggio permette di vivere l’estetica romantica che impressionò Stendhal o Goethe e di farci capire il perché );
  2. Due progetti prevedono lo sbancamento di ca. 1 km di riva intensamente boscata, introducono, di fatto, una pista e l’accesso a cani e porci (crossisti, suv, turisti monnezzari della domenica,  etc.)  ad aree di pregio; un terzo progetto prevede di lasciare la condotta su spallette (impatto paesistico!). Tutti i progetti prevedono una variante al piano regolatore per la costruzione dell’edificio per la centrale turbine;
  3. Nessuna utilità per la comunità; progetto finanziato con fondi europei (da verificare - paesani e cittadini pagano, i privati fanno utili ?);
  4. Tra i 16000 mc e i 20000 mc di materiale da scavare e rimuovere (solo questo sono dai 240.000 ai 300.000 € di inerti per edilizia!! con stima prudenziale). Non c’è alcuna necessità di aggiungere questo scempio ambientale al vergognoso squarcio ambientale, con tanto di disboscazione estesa di un’estesa area di pregio, poco lontano, in località Pian di Terreno (comune di Vergato), a beneficio di Cave Misa di Simoni.
  5. Il taglio delle falde della collina (dai 3 ai 4 m di profondità) avviene ai piedi di pendii già molto instabili geologicamenete (argille plioceniche soggette a frane e paleofrane) e può indurre movimenti di dissesto a regressione (dal basso verso l’alto);
  6. Sottrazione della quasi totalità del flusso idrico per la stragrande maggioranza dei  giorni all’anno; ciò comporterebbe il netto peggioramento della situazione igienica (olfattiva, batteriologica, dei carichi azoto-fosforici) degli scarichi di liquami (acque nere) dovuta a costruzioni a monte di un tale Pizzo (svuotamento periodico di fosse biologiche) , attualmente diluiti dal fiume (altro problema a sprawl edilizio insostenibile);
  7. Ci sono alcuni residenti contrari; abbiamo parlato con una famiglia, Carboni, alquanto tiepidi e,  probabilmente, in approccio nimbyUno dei proprietari è un convinto assertori del progetto, a parola di alcuni locali, è il signor Cucchi, consigliere PD di maggioranza.
Paolo Giuffrida
Roberto Venturi
Cesare Zecca
(immagine: Andrea Rossi, via bulgnais.com)

lunedì 6 luglio 2009

Osservazioni PTCP per PTA

Ecco le osservazioni di Altro Appennino alla Variante al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale per il recepimento del PTA (Piano Regionale di Tutela delle Acque) della provincia di Bologna (adottata dal Consiglio Provinciale con delibera n. 38 del 07/04/2009).
Cesare Zecca
Wolf Bukowski
Paolo Giuffrida

giovedì 2 luglio 2009

Una dose in più


Quattro deragliamenti da fine maggio a oggi e le immagini della tragedia di Viareggio sembrano dare ragione a Ezio Gallori. “Le Fs? Un colabrodo - dice tranchant il leader storico dei macchinisti tricolori - .
Hanno tagliato personale, levato i verificatori, tolto i guardalinea, imposto il macchinista unico. Risultato: un bilancio in pareggio, forse. Ma anche otto guasti seri in quattro settimane”. Di più: il parco di locomotive e carrozze made in Italy - penalizzato da un rinnovo che procede con il contagocce - è uno tra i più vecchi d’Europa, con un età media oltre i 20 anni. E, come possono testimoniare ogni mattina migliaia di pendolari, è afflitto da tutti gli acciacchi legati al dato anagrafico.
(repubblica.it)
Ecco le parole dette da un tecnico con cognizione di causa di ciò che è semplice buon senso derivante da osservazione della realtà. La caporetto della manutenzione, l’apoteosi dell’antieconomia orientata al lucro immediato di pochi, del liberismo più miope e stupido, lucro privato e danni e costi pubblici, il sistema dello sviluppo infinito, tumorale, più scemo e ingordo che si ritorce su se stesso. Tutto ciò a scapito dell’economia del risparmio, della manutenzione, della produzione di beni utili, dei servizi necessari, dei controlli indispensabili, l’economia della STABILITA’ e del lavoro.
Allora, in tutto ciò essi continuano a voler fare edilizia, a proporre delle idiozie complete pro traffico su gomma, con progetti scellerati da 320M€ in bretelle Reno - Setta, tangenziali di Vado, in milionate per passanti nord, in deliri come ponte sullo stretto, nuove autostrade e altre bojate del genere, l’assalto continuo della strade alla ferrovia.
Ora, come si giudicherebbe un poveraccio che rinuncia a mangiare o che porta le mutande lerce con le croste per risparmiare su doccia e lavatrice e che si compra roba inutile l’anello con un diamante di 4 carati o le scarpe in coccodrillo? O a quell’iperteso obeso arteriosclerotico che spende tutto il suo reddito disponibile in ciccioli, lardo e coppe dal suo norcino preferito?
Si penserebbe: ma questo è completamente suonato, è un pazzo…
Ora pigliamo questa insania e la facciamo amministrazione locale, tipo il coro unanime a Vergato, in insediamento del consiglio, venerdì 26 giugno u.s., con Focci, Guermandi e Testoni tutti allineati in un coro di osanna alla bretella salvifica delle meravigliose sorti progressive della valle del Reno.
Leggo frasi stravaganti come inutili fumisterie ideologiche di tipo ecologista relativamente alla “tangenziale di Vado”.
Mah.
Ora, parlare di fumisterie ideologiche quando il sistema ferroviario in stato comatoso per decenni di investimenti SOLO (auto)stradali e di tagli, ridimensionamenti, di riduzione sistematica di rete, manutenzione, estensione, capillarità del sistema ferroviario, riduce in cenere e macerie persone e abitazioni (senza considerare gli innumerevoli incidenti settimanali dovuti a vetustà del materiale rotabile e alla riduzione drastica della manutenzione, anche a Vajano a pochi km da noi) mi pare, per lo meno macabro e, sostanzialmente, folle.
Ma non è finita. Prendiamo le ferrovie la cui rete, capillarità ed estensione è in costante diminuzione dagli anni 60 (ca 16550 km oggi, con 5.100 km di linee non in esercizio, 2.700 km di linee in esercizio poco o non utilizzate), con il taglio sistematico di tutti i raccordi ferroviari per zone industriali e la depredazione a scopo edilizio di aree contigue a stazioni e fondamentali per la logistica ferroviaria.
Ora, ad un malato a rischio di vita per inedia, la già scarsa alimentazione viene dedicata per l’80% all’Alta Velocità che trasporta il 10% dei passeggeri. La scienza osserva che non sono le linee ma i nodi il punto critico e cosa propongono? Di fare nuove linee per trasportare aria (Sergio Bologna in Val di Susa: un tunnel per trasportare aria?) lasciando i nodi più intasati di mai.
Viviamo in una regione che, in un bollettino del pendolari Emilia Romagna (sito http://www.pendolarier.it/ ora chiuso) in una tabella, regione per regione, della quota del PIL regionale dedicata agli investimenti in ferrovia, risultava in media mediocre posizione. PIL elevato ma, percentuale dedicato alla cura del ferro,  0.18%,  bassissima (lo zerovirgolapercento non è una battuta) superata da Campania, Lombardia, Toscana (fonte Rapporto Pendolaria 2008 di Legambiente).
Congetture? Un par di palle, congetture. Realtà.
La linea Faenza-Firenze che ha (avuto) uno strepitoso successo (verificato di persona viaggiando su treni affollati) in seguito all’introduzione dell’orario cadenzato, avrebbe ulteriori margini di aumento del traffico. Prolungamento a Ravenna, per il bacino turistico balneare della Romagna settentrionale, ma la regione ER non ci mette un euro uno, non un minimo interesse e il treno RA-FI semplicemente non si fa (i macchinisti mi hanno raccontato che un imprenditore romagnolo, tempo addietro, decise di organizzare una coppia di treni merci giornaliero (Ravenna - Livorno e ritorrno) via Faenza Firenze con uno strepitoso successo, era già pronto, in seguito alla richiesta del mercato, ad aumentare a 4 coppie di treni giornalieri, iniziativa ostacolata e quindi soppressa perché “dava fastidio alle aziende e cooperative di autotrasporti ravennati”).
Insomma, questi amministratori blaterano nei programmi della necessità di investire in un sistema ferroviario, di corse notturne sulla Porrettana e altri specchietti per allodole e nella pratica votano contro e si trastullano con alluvioni di nuove strade, anche localmente (porrettana veloce Sasso - Borgonuovo, scelleratezza della bretella Reno-Setta, porrettana veloce a nord di Silla, “tangenziale” di Vado, ipotesi di tangenziali a Marzabotto, per i traffico di TIR per la cartiera, nessuna menzione di uno scalo merci, ora le cartiere sono chiuse, almeno abbiamo evitato l’ennesimo scempio ambientale utile solo ai portafogli dei costruttori e al portafoglio elettorale voti da relativi drogati di trafficosugomma)
Silenzio assordante sui 5500 morti all’anno sulle strade.
Nel frattempo tutti questi giochini provocano uno spaventoso deficit di bilancio, le casse pubbliche già anemiche si dissanguano, pochi fanno centinaia di milioni di utili. La cura del ferro… già.
Il barile è vuoto, non ci sono risorse, il drogato chiede vuole e pretende insistentemente maggiori dosi di strade e traffico su gomma.
Al diavolo il sistema ferroviario, quello si fotta. Pochi denari, l’importante è avere la roba. Datemi una dose di strade in più.
Cesare Zecca

martedì 30 giugno 2009

Ferrovie kaputt


  • togli la ridondanza di risorse su sistemi e linee
  • togli la manutenzione
  • aumenta i chilometraggi tra verifiche, revisioni e grandi manutenzioni
  • costruisci bretelle, tangenziali, gallerie per i TIR e il trasporto su gomma
  • costruisci capannoni ovunque, urbanistica sbrodolata incompatibile con trasporto su ferrovia
  • dissipa le poche ricorse per la ferrovia nell’edilizia ferroviaria
  • segui progetti deliranti tipo il TAC Val di Susa, il ponte sullo stretto, la ciofeca magna soldi delle carrette nucleari francesi
  • destina all’edilizia speculativa le aree merci e per la logistica attigue alle zone ferroviarie (tipo mercati ortofrutta ad accesso ferroviario nei capiluogo destinati a lucrose lottizzazioni, casette, casettine, villette)
  • rendi il sistema ancora più dipendente da camionisti e traffico su gomma
  • togli tutto il personale dalla linea (capistazione, manutentori, scambiatori, verificatori), riduci il personale viaggiante
  • segui pervicacemente la strategia della linea “snella” (significa tagliare sistematicamente aree di incrocio, piccoli scali, rendere fermate ciò che è stazione, smantellare tratti di ferrovia a doppio binario e renderlo singolo, come a Casalecchio di Reno, proponi di rendere Vergato fermata a binario unico)
  • continua con il consumo di territorio, costruire ovunque, anche vicino alle sedi ferroviarie
  • vai esattamente in contrario alla direzione di stati trogloditi e comunisti come Svizzera e Austria che hanno imposto e che impongono limiti draconiani al traffico su gomma (divieto di transito sui passi ai TIR) e dirottano quantità ingenti di risorse su una rete ferroviaria capillare, sana, fitta, manutenuta ed in lenta e continua evoluzione
  • fai le linee ma non acquistare il materiale rotabile (linea Vignola - Bologna)
  • dirotta l’80% degli investimenti su ciò che trasporta il 10% dei passeggeri
  • smantella Cargo Italia
In Italia abbiamo un ridicolo 8% (in calo!) di traffico merci su ferro e degli idioti demagoghi si baloccano con altre autostrade, con passanti, bretelle varianti di valico e altre PUTTANATE del genere che aumentano il problema del traffico su gomma e peggiorano lo stato già comatoso delle ferrovie, dopo lustri di riduzioni e tagli.
Sprawl è bello, edilizia è bello, privato è + meglio.
Noi facciamo il possibile, lavoriamo per il Vs. disastro, anche localmente
Più bretelle Reno-Setta per tutti.
Cesare Zecca

venerdì 26 giugno 2009

Scie chimiche



Cari amici,
Sabato 27 giugno alle ore 21.00 presso il Magazzino della Socialità e Cultura di Pioppe di Salvaro (stazione ferroviaria secondo binario), si svolgerà una serata di informazione sul problema delle scie chimiche.
Il programma della serata prevede un’introduzione al problema da parte di persone che da anni stanno seguendo l’evoluzione del fenomeno, la proiezione di un film/documento e la discussione libera tra le persone che interverranno.
La serata è organizzata da Altro Appennino con la collaborazione e l’assistenza logistica dell’Associazione  Il Campanile dei Ragazzi.
Di questo fenomeno, che ognuno di noi può osservare anche nei cieli del nostro Appennino, si sa ben poco ed è molto difficile avere un’informazione corretta. Le ipotesi che vengono fatte sulle ragioni delle scie chimiche e sulle loro possibili conseguenze sulla salute delle persone sono tutte molto inquietanti. Riteniamo importante che anche nel nostro territorio si apra una discussione a partire dall’informazione sull’esistenza e sulle caratteristiche di questo fenomeno.
Spero che in molti coglieranno l’opportunità di partecipare a questa prima serata di informazione.
Vi aspettiamo.
Paolo Giuffrida

lun 29 giu, h 20:30, Grizzana

Seconda seduta del Consiglio comunale, lunedì 29 giugno, ore 20:30, municipio di Grizzana.
  1. Approvazione verbali seduta precedente
  2. Comunicazioni del Sindaco
  3. Statuto comunale: modifiche ed integrazioni. Seconda approvazione;
  4. Ratifica deliberazione di Giunta comunale n. 104 del 18 giugno 2009 di variazione del bilancio di previsione dell’esercizio 2009 (art. 42, 4° comma del T.U. 267/2000)
  5. Nomina del Revisore dei conti
  6. Nomina della Commissione per la formazione degli elenchi comunali dei giudici popolari (L. 287/1951)
  7. Convenzione con casa di riposo Villa Morandi per ricovero soggetti bisognosi
  8. Interrogazioni, interpellanze, mozioni.
La documentazione relativa alle pratiche da trattare sarà a disposizione dei consiglieri comunali a partire da venerdì 26 giugno 2009 (art. 9, comma 6 Statuto Comunale).

martedì 23 giugno 2009

Illuminazione a richiesta


  • L’illuminazione stradale si attiva solo su richiesta con un grande risparmio per i cittadini
    Germania: luci accese con una telefonata
    A Dörentrup un software permette di accendere i lampioni per strada facendo uno squillo prima di uscire
    (Corriere della Sera)
In luoghi a intensità abitativa inferiore a quella urbana, i lampioni rimangono accesi il 95% del tempo per… nulla.
La prima idea è quella di accenderli per il tempo che servono.
www.dial4light.de

sabato 20 giugno 2009

Bilancio di una strana serata: 1° consiglio comunale


Ieri sera, venerdì 19 giugno 2009, si è svolto il primo consiglio comunale a Grizzana Morandi della nuova gestione Leoni.  4 dei 5 punti in programma erano formali per l’insediamento della nuova giunta.
Si è partiti con i soliti e vecchi discorsi, ormai, di rimando alle origini, rispetto della costituzione e di dialogo e collaborazione con le minoranze, eccetera, passando subito dopo ai fatti… ed è stato lì che si è visto che le cose non stavano andando in quella direzione.
In particolare, sulla proposta di modifica dello statuto comunale, articoli 8, 8 bis (in particolare), 8 ter, 18, specie sulla figura del presidente del consiglio comunale, si è richiesto da parte di Graziella Leoni, di incorporare tale figura con quella che ricopre la carica di sindaco. (tra le sue motivazioni: riduzione spese economiche e difficoltà nell’esercizio della presidenza per i rapporti con la minoranza dello scorso mandato)
Una volta avviata la discussione, la Sindaca ha ammesso pochissime repliche, interrompendone alcune e dichiarandola chiusa prematuramente e bruscamente nel pieno del suo svolgimento.
o - verbale (non ancora disponibile)
o - audio (non ancora disponibile)
Giuseppe Contarino

venerdì 19 giugno 2009

Regolamento Interno Consiglio Comunale di Grizzana Morandi

COMUNE DI GRIZZANA MORANDI
cap. 40030 PROVINCIA DI BOLOGNA Cod. Fisc. 1043110376

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REGOLAMENTO INTERNO PER IL CONSIGLIO COMUNALE DI
GRIZZANA MORANDI


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A CURA DELL'UFF. 1° - SEGRETERIA - AFFARI GENERALI ed ISTITUZ.



T I T O L O I 
GRUPPI CONSILIARI


ART. l
COSTITUZIONE DEI GRUPPI CONSILIARI

Entro quindici giorni dalla prima seduta del Consiglio ogni gruppo comunica al Sindaco il nome del proprio Capo Gruppo, impegnandosi inoltre a comunicare tempestivamente eventuali cambiamenti.

ART. 2
DISPOSIZIONI COMUNI

Ciascun Consigliere può presentare interrogazioni, interpellanze, mozioni e risoluzioni orali o per iscritto relative a diversi argomenti. Il Sindaco, nel caso di non risposta immediata, provvederà, entro le successive due sedute del Consl.glio, per la risposta o il dibattito.

ART. 3
PRESENTAZIONE DELLE INTERROGAZIONI

L'interrogazione, presentata per iscritto al Sindaco, consiste nella semplice domanda rivolta alla Giunta per sapere se un fatto sia vero, se alcuna informazione sia pervenuta o sia esatta, se la Giunta intende comunicare al Consiglio documenti o notizie o abbia preso o intenda prendere' alcun provvedimento su oggetti determinati; o comunque per sollecitare informazioni o spiegazioni dell'attività dell'Amministrazione Comunale.


ART. 4
SVOLGIMENTO DELLE INTERROGAZIONI

Le risposte della Giunta alle interrogazioni possono dare luogo a replica non eccedente la durata di cinque minuti da parte dell'interrogante per dichiarare se sia o no soddisfatto.

ART. 5
PRESENTAZIONE DELLE INTERPELLANZE

L'interpellanza, presentata per iscritto al Sindaco, consiste nella domanda fatta alla Giunta circa i motivi o gli intendimenti della sua condotta su determinati problemi.

ART. 6
SVOLGIMENTO DELL'INTERPELLANZA

Chi ha presentato un'interpellanza ha il diritto di svolgerla per non più di dieci minuti e, dopo le dichiarazioni della Giunta, di esporre per non più di cinque minuti le ragioni per le quali sia o no soddisfatto.

ART. 7
PRESENTAZIONE DELLE MOZIONI E DELLE RISOLUZIONI

Ciascun Consigliere può presentare una mozione su un determinato argomento; la Giunta e ciascun Gruppo Consiliare possono proporre risoluzioni dirette a manifestare orientamenti o a definire indirizzi del Consiglio su specifici argomenti.

ART. 8
ESAME DELLE MOZIONI E RISOLUZIONI

L'esame di ciascuna mozione e risoluzione comprende la discussione sulle linee generali e la discussione sugli emendamenti. Per la discussione si seguono, in quanto applicabili, le norme per l'esame delle delibere consiliari dei successivi artt. 12 - 13 - 15.


T I T O L O I I 
ORGANIZZAZIONE DEI LAVORI DELLE SEDUTE DEL CONSIGLIO

ART. 9
COMPITI DEL SINDACO IN INIZIO DI SEDUTA

Il Sindaco in apertura di seduta:
propone i Consiglieri che nel corso della seduta fungeranno da scrutatori;

b) comunica al Consiglio eventuali messaggi;

dà lettura delle interrogazioni, delle interpellanze, delle mozioni e delle risoluzioni intervenute nel periodo intercorso dall'ultima seduta e dà loro svolgimento;

propone eventuali questioni sospensive come previsto dal successivo art. l4.

ART. 10
LETTURA ED APPROVAZIONE DEL VERBALE

Dopo i compiti iniziali il Sindaco dà lettura del verbale delle delibere precedenti o la considera letto se messo in visione con il materiale per i Consiglieri Comunali nei termini previsti dalla Legge Comunale e Provinciale. In merito al verbale è concessa la parola per non più di cinque minuti e soltanto per proporre rettifiche oppure per fatto personale.
Quando sul verbale non vi sono osservazioni, esso s'intende approvato; in caso contrario, ha luogo una votazione per alzata di mano.

ART.11
ASSENZA ALLE SEDUTE
I nomi dei Consiglieri che senza averne data comunicazione al Sindaco, non partecipano per oltre tre sedute consecutive ai lavori del Consiglio, sono resi noti dal Sindaco in Consiglio.

ART. l2
ISCRIZIONI A PARLARE
I Consiglieri hanno la parola secondo l'ordine di iscrizione, salva la facoltà del Sindaco di alternare, per quanto possibile, gli oratori di gruppi diversi. Gli oratori, ottenuto il permesso del Sindaco, parlano al proprio banco e rivolti al Presidente.

ART. 13
DURATA DEGLI INTERVENTI

Sull'argomento in discussione l'intervento del rappresentante del gruppo non può eccedere. la durata dei trenta minuti e dieci minuti gli eventuali interventi dei componenti il gruppo stesso, fatta eccezione per la discussione sul bilancio di previsione comunale.
Un intervento non può eccedere:

dieci minuti per la discussione su ciascun articolo o emendamento, o su provvedimenti amministrativi di non rilevante importanza;

i dieci minuti per la dichiarazione di voto sulla delibera nel suo complesso.

Trascorso il termine il Sindaco, l'oratore a concludere, gli toglie la parola.
Nessun intervento può essere interrotto e rimandato per la sua continuazione da una seduta all'altra.

ART. 14
QUESTIONI PREGIUDIZIALI, SOSPENSIVE E PROCEDURALI

La questione pregiudiziale, quella cioè che un datoargomento non si abbia a discutere, e la questione sospensiva, quella cioè che rinvia alla discussione al verificarsi di scadenze determinate, possono essere proposte da un singolo Consigliere prima che si entri nella discussione. La questione sospensiva può essere proposta anche nel corso della discussione e per tempi limitati. Dopo il proponente possono parlare sol tanto un Consigliere a favore e uno contro, prima della votazione. E' facoltà del Sindaco proporre all'inizio di sedute la questione sospensiva su uno o più argomenti posti all'O.d.g.

ART. 15
DICHIARAZIONE DI VOTO

Ogni volta che il Consiglio si accinge ad una votazione i Consiglieri hanno sempre facoltà di parlare per una succinta spiegazione del proprio voto.
Cominciata la votazione non è più concessa la parola fino alla proclamazione del voto, salvo che per richiami alle disposizioni della legge relativa alla votazione in corso.

ART. 16 FATTO PERSONALE

Il Consigliere può ottenere la parola per fatto personale per una durata non superiore ai 15 minuti. E' fatto personale anche il sentirsi attribuire opinioni contrarie a quelle espresse.

ART. 17
DIVIETO DI PARLARE DUE VOLTE NELLA STESSA DISCUSSIONE

Ciascun Consigliere può parlare una sola volta nella stessa discussione tranne che per dichiarazioni di voto, per fatto personale, per richiami al regolamento e alla legge, allordine del giorno e all'ordine dei lavori e per le votazioni, e salvo, altresì, il caso che abbia preso la parola su questioni pregiudiziali o sospensive.

ART. 18
DISCUSSIONE GENERALE IN CONSIGLIO

L'esame in Consiglio dei progetti di delibera, dei Regolamenti, degli atti amministrativi comprende la discussione sulle Linee generali e la discussione sugli eventuali articoli.
La discussione sulle linee generali inizia con la illustrazione del progetto di delibera da parte della Giunta.
Dopo l'intervento del rappresentante della Giunta il Sindaco può invitare i Capi-Gruppo ad esprimere il parere del proprio gruppo.
Dopo i pareri dei Capi-Gruppo si apre il dibattito che si conclude con la replica della Giunta e con le dichiarazioni di voto.

ART. 19 UDIENZE CONOSCITIVE
Il Consiglio può disporre udienze conoscitive dirette ad acqulslre notizie, informazioni e documentazioni utili all'attività dell'Amministrazione Comunale.
Nelle sedute dedicate a tali udienze il Consiglio può invitare qualsiasi persona in grado di fornire utili elementi.
I Consiglieri possono richiedere la verifica sull'andamento dei servizi comunali attraverso l'audizione in Consiglio Comunale dei funzionari e impiegati addetti.

ART. 20
DIVIETO DI INGRESSO NELL'AULA AD ESTRANEI - COMPORTAMENTO DEL PUBBLICO

Nessuna persona estranea al Consiglio o ai servizi relativi può introdursi senza espressa autorizzazione del Sindaco, nello spazio riservato ai Consiglieri.
Le persone che assistono alle sedute nello spazio riservato al pubblico devono astenersi da ogni segno di approvazione o di disapprovazione.
Il Vigile Urbano in servizio, a seguito di ordine del Sindaco, faranno immediatamente uscire chiunque turbi l'ordine.
In caso di oltraggio fatto al Consiglio o ad alcuno dei suoi membri il Sindaco fa immediatamente individuare l'autore del faitto, lo fa espellere e denuncia il fatto all'Autorità Giudiziaria.


TITOLO I I I 
CONFERENZA DEI CAPI GRUPPO

ART. 21
CONFERENZA DEI CAPI GRUPPO

Il Sindaco e i Capi-Gruppo consiliari costituiscono la Conferenza dei Capi-Gruppo che sarà presieduta dal Sindaco.
La conferenza dei Capi-Gruppo:

coordina l'attività del Consiglio Comunale e collabora con i Presidenti delle Commissioni Consiliari e con la Giunta ai lavori delle Commissioni stesse;

è portata a conoscenza delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e risoluzioni da sottoporre all'esame del successivo Consiglio Comunale.

ART. 22
COMPITI SPECIFICI

Alla conferenza dei Capi-Gruppo possono essere assegnati compiti specifici dal Consiglio Comunale.


T I T O L O I V
NORME TRANSITORIE

ART. 23
NORME DI LEGGE

Per tutto ciò che non è disciplinato dal presente regolamento, valgono le norme di legge vigenti.

ART. 24
ENTRATA IN VIGORE DEL REGOLAMENTO

Il presente regolamento entrerà in vigore il primo giorno del mese successivo alla scadenza della sua ripubblicazione all' Albo Pretorio del Comune per 15 gg. consecutivi ai sensi dell'art. 62 delTULCP e P. 3 Marzo 1934, N. 383, e successive modificazioni, munito degli estre­mi del provvedimento in esame da parte del competente organo regionale di controllo.