mercoledì 27 aprile 2011

Decrescita energetica

(immagine: greenpeace)

Una bozza di risoluzione, forse un po' corposa, più un... prototipo di piano energetico altroappenninico. :) In questi giorni ricorre il 25° del disastro di Chernobyl, mentre la catastrofe nucleare di Fukushima continua a peggiorare in gravità, Berlusconi e la sua cricca ha reso esplicito il concetto di democrazia popolare limitata ad invocazione variabile, considerando che a lui non ci piace l'emotività che avrebbe portato a probabile successo il referendum contro il nucleare e quindi ha deciso di (tentare di) non farlo fare, sostenuto anche dall'apologia della chiesa cattolica.
La questione dell'energia è una col modello demente e necroforo di crescita (demografica compresa), col peggio della speculazione capitalistica e con molti aspetti antiecologici, antipolitici, di sfruttamento di Gaia e altri territori e altri popoli. Non si può pensare di eluderlo o di non pensare ed agire anche localmente, personalmente.
Nel frattempo il business insostenibile e stupido, verniciato di brutto verdognolo, la moda degli inceneritori detti centrali a biomasse (bio?) avanza infiocchettato col bel nastrino Green Economy, l'ennesima bufala per menti poco attente, incoerenti, svampite, addomentate, in malafede o accondiscenti.

Cesare Zecca



Il miglior kilowattora è quello che non serve.


Premesso che
  1. Questo Consiglio è conscio dei limiti allo sviluppo1.
  2. Questo Consiglio ha il dovere morale di informare i paesani sulle necessità di intervenire su cinque fattori concomitanti (danni di una comunità al territorio, cambiamento climatico, rapporti con popolazioni amiche, rapporti con popolazioni nemiche, risposte di una società ai problemi ambientali e non solo) per garantire stabilità e futuro o, viceversa, preparare o contribuire alla preparazione di crisi via via più gravi ed irreversibili2.
  3. Questo Consiglio osserva che un bilancio energetico stabile e sostenibile per un futuro di qualità per la nostra comunità si ottiene in primis con diminuzione delle necessità energetiche (decrescita energetica).
  4. Tra 2010 e 2015 è previsto il picco (momento in cui inizierà a diminuire la produzione, in genere con aumento dei consumi) nelle risorse energetiche petrolifere3 al quale seguirà il picco nelle risorse di carbone4 e di gas naturale5 e, in alcuni lustri il picco delle risorse uranifere6.
  5. E' giusto che ogni comunità sia compatibile in numero di Homo, per consumo medio e per consumo complessivo con la capacità di produzioni energetiche da fonti rinnovabili strettamente locali; questo Consiglio considera ingiusto (e violento) per le conseguenze nefaste che comporta su biotopi, natura e umani l'approvvigionamento di risorse (anche energetiche) da luoghi non vicini.
  6. La dimensione energetica della vita della nostra comunità ha relazioni strette con quasi tutte le espressioni del vivere.


Il Consiglio Comunale di Grizzana Morandi
  1. Osserva l'urgenza di una sensibile diminuzione delle necessità energetiche della comunità che rappresenta e si impegna ad indirizzare e sostenere tutte le azioni culturali, ideologiche, politiche ed amministrative che vadano nel senso di tale sensibile riduzione.
  2. Si impegna sul proprio territorio comunale per ogni azione atta a modificare e disincentivare stili di vita, pratiche e malcostumi energivori che sono quasi nella totalità insani, insalubri, antiecologici, antiestetici, sgradevoli, antieconomici nonché semplicemente insostenibili.
  3. Apologizza l'indipendenza energetica della comunità grizzanese e si impegna affinché l'impronta ecologica (prodotto del numero di paesani per i loro consumi medi) della comunità grizzanese dal 3.71 attuale (dati 20077) diminuisca fino ad 1 ed oltre, allo scopo di garantire margini di biocapacità residuali (anche energetiche) sempre più ampi a garanzia del selvatico, del non umano e delle generazioni future.
  4. Ricorda che la produzione di energia prodotta da fonti rinnovabili deve comportare la soppressione di produzione da fonti non rinnovabili e che, preso atto della necessità improcrastinabile di diminuire le nostre esigenze energetiche, all'aumento della produzione da fonti di energia rinnovabili deve corrispondere la progressiva eliminazione dell'uso di fonti non rinnovabili (fossili e nucleari esistenti).
  5. Si dichiara contrario al consumo e alla produzione di energia da fonti non rinnovabili (idrocarburi, carbone e nucleare) e si dichiara contrario anche alla produzione di energia da fonti rinnovabili che non rispettino il criterio del ciclo chiuso e della sostenibilità in ambito geografico comunale.
  6. Si impegna per ostacolare in ogni modo l'ulteriore sviluppo del traffico privato motorizzato e delle infrastrutture viare ad esso necessarie e a promuovere la necessità di diminuire i trasporti, di favorire l'uso di mezzi pubblici e delle ferrovia in particolare8.
  7. Si impegna a divulgare e promuovere ottime pratiche quotidiane e non il cui effetto è quello di diminuire le esigenze energetiche, di aumentare l'efficienza e in primis
    o - il sostengo all'agricoltura biologica locale e delle produzioni di alta qualità relative
    o - la promozione dello scambio di cibi in luogo, ovvero di forme di compravendita diretta con le piccole imprese contadine locali
    o – la necessità di ridurre il consumo di carni e di promuovere la riscoperta di tradizioni gastromomiche locali dette di cucina povera che utilizzava prevalentemente cereali integrali e legumi e solo marginalmente carni e proteine di origine animale9
    o - la necessità di ridurre il pendolarismo e relativi consumi energetici mantenendo la popolazione su livelli compatibili con l'offerta di cibo, lavoro, acqua ed energia locali
    o - di intervenire sul ciclo della materia favorendo la diminuzione del consumo di materia, il riuso degli oggetti progettati e prodotti in alta qualità per la manutenzione e durata, con politiche di forte penalizzazione della produzione di rifiuti, considerate le ingenti risorse energetiche necessarie per la loro gestione
    o – promuovere attività di movimento quotidiano e sportive per la popolazione, che aumenti il livello di ben-essere, l'eccellenza fisiologica, la prestanza fisica e diminuisca le esigenze energetiche per cure, medicalizzazioni, trasporti con mezzi a motore privati
    o - la promozione dell'acqua del sindaco, ovvero l'uso di acqua potabile di acquedotto per bere e cucinare, riducendo fortemente le necessità di energia per il trasporto di acque minerali e per la gestione delle quantità rilevanti di rifiuti plastici che derivano a aprtire dalla sede municipale (sedute del consiglio e non solo)
  1. Si dichiara contrario all'uso (se non in casi del tutto eccezionali) di sistemi di raffrescamento (condizionamento).
  2. Si impegna a verificare che nelle case l'accensione del riscaldamento avvenga solo in periodo consentito e comunque in misura non superiore ai 20° massimi stabiliti per legge. Promuove a tale scopo la formazione su tipi di abbigliamento, stili di vita, tonicità fisiologica (vedi punto G) che aumentano sensibilmente la piacevolezza del vivere e riducano sensibilmente la necessità energetiche per la regolazione delle temperature.
  3. Si impegna a modifiche ai regolamenti edilizi che impongano l'accumulo dell'acqua piovana mediante cisterne private o condominiali o per capannone per il loro riuso per l'irrigazione e tutti gli usi non alimentari e di igiene personale.
  4. Si impegna a modifiche ai regolamenti edilizi in modo che essi vadano in direzione di edifici prima passivi e poi attivi, non solo in senso energetico ed efifici in cui i circuiti per l'acqua prevedano separazione tra acque potabili (ad uso alimentare e per igiene personale) e acque di accumulo (per sciacquoni, irrigazione oculata e ogni altro uso che non sia alimentare e per l'igiene personale).
  5. Si mpegna a promuovere ssitemi alternativi per feci ed urine a secco e che evitino in ogni caso l'utilizzo di acque potabili (e i pesanti costi energetiche di approvigionamento e trasporto) o l'uso oculato delle acque di accumulo, con uso, ove possibile di reti di microfertirrigazione locale10.
  6. Si impegna a proporre in sede comunale e in tutte quelle opportune il divieto di contabilizzazione condominiale millesimale delle spese di riscaldamento e di raffrescamento e che debbono essere sostituiti da sistemi di misurazione dei consumi termici e tariffazione a consumo11 per unità abitativa o produttiva compatibili anche con impianti centralizzati esistenti, anche a colonna.
  7. Si dichiara nettamente contrario alle centrali a biomasse e favorevole solamente all'utilizzo di biomasse locali per il solo riscaldamento domestico (familiare ovvero a microscala) istituendo apposito regolamento che obblighi lo spargimento delle ceneri risultanti nelle aree di provenienza delle biomasse utilizzate (microbiomasse a ciclo chiuso).
  8. Si dichiara nettamente contrario ad ogni azione che non contrasti lo sviluppo di inceneritori (discariche aree12), alla loro costruzione prima e utilizzo e gestione anche indiretti poi, considerata la nefasta capacità di inquinamento irreversibile, gli sprechi colossalli di materia e di energia che essi comportano e promuovono.
  9. Promuove l'utilizzo di microcentrali a gas naturale o biomasse solo per edifici pubblici considerato che lo scopo primario di tali impianti sia la produzione di energia elettrica commisurata all'utilizzo del cascame termico per riscaldamento, potenza termica dimensionata solo sulle necessità dell'edificio o di gruppo di edifici (ad esempio pertinenze) contigui.
  10. Si dichiara favorevole alle micro produzioni di energia da fonti rinnovabili, a scala familiare e artigianale distribuite sul territorio (fotovoltaico familiare e condominiale, minieolico, geotermia, microidroelettrico ecologico) e a favorire l'azionariato popolare, o forme di finanziamento alternativo (ESCO) o di piccole banche locali per reperire le risorse per gli investimenti per la diminuzione (per risparmio e per aumento di efficienza) delle richieste energetiche o per la microproduzione da fonti rinnovabili.
  11. Si impegna per vietare l'installazione di campi solari e altri centrali per fonti rinnovabili su terreni non edificati13 (agricoli, forestali, incolti, demaniali) e consentirà l'installazione di campi solari fotovoltaici solo su superfici già urbanizzate (tetti, tettoie, coperti, lastrici solari, coperture di capannoni, pensiline, pannelli ombreggianti per parcheggi etc.).
  12. Si impegna a promuovere l'alberatura in prossimità di edifici con effetto di sensibile diminuzione delle temperature estive negli edifici e di diminuzione del raffreddamento in periodo inverrnale.
  13. Promuove lo stop al consumo di territorio allo scopo di non aumentare ulteriormente le superfici morte (edificate, asfaltate e urbanizzate in genere) sulle quali non avviene sintesi clorofilliana da parte della vegetazione, l'accumulo del carbonio e quindi anche di biomasse (anche energetiche), per ridurre le necessità energetiche per la produzione di inerti e di edifici e per impedire l'aumento di popolazione e di attività economiche e relativa crescita dei consumi energetici.
2 Jared Diamond, Collasso – Come le società scelgono di vivere o morire, Ed. Einaudi, 2005, tutta l'opera e, introduttivamente, le pag. 14 - 19
3 Luca Salvioli, Il paradigma della crescita non supererà il picco del petrolio, Il Sole 24 Ore
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Economia%20e%20Lavoro/risparmio-energetico/frontiere/petrolio-picco-aspo.shtml
4 Confermato. Il picco del carbone è imminente come quello del petrolio
http://blogeko.iljournal.it/2010/confermato-il-picco-del-carbone-e-imminente-come-quello-del-petrolio/
5 K. Aleklett, C.J.Campbell, Il picco e il declino della produzione mondiale di petrolio e gas naturale, Uppsala University
http://www.aspoitalia.it/documenti/campbell/Alek-campbell-oil2003.pdf
6 Picco dell’uranio. Il banchetto nucleare è arrivato alla frutta
http://blogeko.iljournal.it/2010/picco-delluranio-il-banchetto-nucleare-e-arrivato-alla-frutta/
8 Il consumo di auto a benzina va dai 70 ai 90 kWh per 100km; un treno ad alta velocità invece è efficientissimo, consuma solo 3 kWh per passeggero. Sebbene la distanza utilizzata sia cinque volte il raggio di azione normale per l'uso della bici (ipotizziamo 20km) il treno è secondo solo alla bicicletta per efficienza.
Vento, sole o aria fritta? Le energie rinnovabili fuori dal mito, Il Fatto Quotidiano, 11 marzo 2011
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/03/22/vento-sole-o-aria-fritta-le-energie-rinnovabili-fuori-dal-mito/99259/
9 Secondo alcune stime il costo energetico annuale per persona di un alimentazione non salturiamente carnivora è pari al costo energetico annuale di utilizzo e relativa quota “produzione” di un'automobile.
10 Si legga il Piano Regionale di Tutela delle Acque e le relative osservazioni in materia di Altro Appennino
http://altroappennino.blogspot.com/2009/07/osservazioni-ptcp-per-pta.html
12 Gli inceneritori sono a tutti gli effetti delle discariche aree, considerato il Principio di Lavoisier della conservazione della massa chimica
http://it.wikipedia.org/wiki/Legge_della_conservazione_della_massa_%28chimica%29
13 Stop al consumo di territorio, La Campagna contro il fotovoltaico su terreni liberi
http://www.stopalconsumoditerritorio.it/index.php?option=com_content&task=view&id=177&Itemid=1

gio 28 apr, h 20:30, Grizzana

(consiglio precedente: lun 11 apr, h 20:30, Grizzana)

  1. Approvazione verbali seduta precedente.
  2. Comunicazioni della Sindaca, interrogazioni, interpellanze, mozioni.
  3. Rendiconto della gestione esercizio 2010
  4. Convenzione con il comune di Vergato per la gestione dell'asilo nido di Ponte
  5. Accordo con la Comunità Montana dell'Appennino bolognese per la attivazione di un ufficio comunale di censimento (UCC) in forma associata.
  6. Regolamento di disciplina della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
  7. Approvazione ordine del giorno in merito ai servizi di medicina di base e di medicina pediatrica.
  8. Approvazione ordine del giorno in merito al fenomeno delle c.d. "scie chimiche".
  9. Approvazione ordine del giorno sullo sviluppo delle energie alternative.

sabato 23 aprile 2011

Hunt Oil Company, ricerca di idrocarburi nel territorio grizzanese: che fatica!

Questa risoluzione ha avuto vita tormentata. Data la gravità della questione c'è stata fin da subito, dopo la conferenza dei servizi avvenuta a Sasso Marconi lunedì 7 dicembre 2010 l'accordo con Wladimiro Berni per stendere una risoluzione e di coinvolgere la  lista di maggioranza Qualità e Futuro per Grizzana. Dopo contatto telefonico con Lorenzo Cucchi, capogruppo, gli inviai giovedì 3 febbraio via fax una prima versione abbastanza consolidata alla quale avevamo lavorato con Voltiamo Pagina (VP) affinché potesse discuterla lavorarci col resto del gruppo. Attese tre settimane circa e non avendo avuto risposta, altra sollecitazione telefonica nella quale Cucchi mi informò che la Sindaca Graziella Leoni era assente già da un certo periodo per motivi personali e che sarebbe tornata di lì a pochi giorni e che ci avrebbero fatto avere risposta. Poi più nulla. Nel frattempo scadevano i tempi per le osservazioni che ogni Comune avrebbe dovuto sollevare in Conferenza dei Servizi. Data l'urgenza la risoluzione è stata presentata solo con Voltiamo Pagina sabato 5 marzo 2011.
Eventuali informative anche in forma scritta (AA e VP sono stati informati per iscritto dell'espressione negativa in sede di Conferenza dei Servizi) non sostituiscono dibattito e voto, previsti esplicitamente dal regolamento comunale di Grizzana Morandi (l'art. 8 prevede una discussione, gli art. 12, 13 e 15 di rimando stabiliscono le modalità del dibattito e del voto).
Ho già obiettato in consiglio comunale di lunedì 11 aprile u.s., che è assurdo che in sede consigliare si dibattano cavillerie e mappazze burocratiche e ragionieristiche (ad esempio la conferma delle aliquote ICI prima casa peraltro ora sospes e corposi protocolli di convenzioni) e non si affronti questioni fondamentali per la politica del territorio come la questione dell'avviarsi di attività di ricerca e di estrazione di idrocarburi (peraltro connaturate a questo demenziale modello di sviluppo tumorale e relativa insostenibile impronta ecologica e al lemon capitalism parassitario - disastri ecologici ed economici collettivi per le comunità del territorio e lucro per pochi - che ne è causa ed effetto).
Pertento è mia intenzione far presente alla Sindaca Leoni che a norma di regolamento vigente (art. 2, 7, 8) tale risoluzione DEVE essere discussa e votata entro due consigli comunali e quindi entro il prossimo.
E' necessario che i gruppi politici presenti in Consiglio si esprimano con un voto sì - no - astensione sui tre punti della risoluzione senza esitazioni o intoppi procedurali ulteriori n modo che nessuno possa essere indotto a interpretarli come infingimenti o tatticismi per evitare di esprimersi chiaramente su una questione così importante.

Cesare Zecca

Hunt Oil Company, ricerca di idrocarburi nel territorio grizzanese (valli del Reno-Setta e Panaro)


Premesso che

1
La società Hunt Oil Company ha richiesto alla Regione Emilia Romagna l'autorizzazione all'esecuzione di indagini geologiche per la ricerca di giacimenti di idrocarburi;

2
L'area geografica per la quale è stata chiesta autorizzazione alle ricerche interessa anche le valli del Reno e del Setta e del Panaro(1) e in particolare il territorio del Comune di Grizzana Morandi (2);

3
In data martedì 7/12/2010 si è già svolta l'Istruttoria Pubblica per le osservazioni nella procedura di VIA;

Considerato che

I
Le attività di ricerca sono ovviamente preliminari alla costruzione di pozzi di estrazione e quindi al prelievo di idrocarburi e al loro trasporto, nel caso in cui le indagini diano esito positivo;

II
Le attività di estrazione di idrocarburi hanno effetti distruttivi su ambiente ed economia locale e comportano un degrado irreversibile e grave delle condizioni di salubrità minima per la vita umana e non solo. Le conseguenze sono estese non solo nello spazio ma anche nel tempo e interessano anche le generazioni a venire.

III
In Italia, per legge, i profitti dell'estrazione sono totalmente a vantaggio delle imprese estrattrici (eccezion fatta per una piccolissima e risibile quota di royalties a beneficio statale al netto di ulteriori ampie franchigie (3)), rimanendo danni, costi e degrado completamente a carico delle comunità locali;

IV
La figura del Sindaco è, per legge, responsabile della salute dei paesani di Grizzana Morandi e con essa, dal punto di vista morale, l'intero Consiglio Comunale;

V
Ad oggigiorno (gennaio 2011) la casistica sui disastri causati dalle attività estrattive di idrocarburi è straordinariamente abbondante 4 e che tali disastri irreversibili sono stati acclarati anche a noi vicino (estrazioni di idrocarburi in Basilicata (5)) e ampiamente esposti anche in letteratura scientifica;

VI
Le attività idrocarburifere sono, per impatto, del tutto incompatibili con la grande maggioranza dei punti dei programmi politici delle forze rappresentate in Consiglio;

VII
Dopo l'esito positivo di VIA per la ricerca-idrocarburi inizia lo scippo di
competenze da parte di chi ha dato le autorizzazioni ai danni delle comunità e degli enti locali (salvo, in parte, la Regione), e lo scippo inizia già nella fase del pozzo esplorativo (6);


Il Consiglio Comunale di Grizzana Morandi

A
Si dichiara assolutamente contrario all'estrazione di idrocarburi sul proprio territorio, anche nelle valli del Reno e del Setta che lo comprendono, attività a beneficio esclusivo delle imprese estrattrici private;

B
Rigettando radicalmente tale ipotesi non può che opporsi in ogni modo a qualsiasi fase ad essa preliminare, comprese la fase di prospezioni e ricerche geologiche atte a determinare l'esistenza di giacimenti di idrocarburi;

C
Si impegna ad essere rappresentato e presente in tutte le sedi, istituzioni e procedure amministrative per illustrare e sostenere la propria posizione contraria ad un progetto la cui realizzazione recherebbe tale grave nocumento all'economia e all'ecologia locale e alla salute dei paesani che esso rappresenta e per la quale esso risponde.

Note
  1. E' stata presentata una richiesta con riferimento al bacino del Panaro ma con aree di ricerca (impropriamente!) estese a porzioni del bacino del Reno corrispondenti a parti considerevoli del territorio dei comuni di Sasso Marconi, Marzabotto, Grizzana Morandi, Vergato, Castel d'Aiano, Gaggio Montano, Castel di Casio, Camugnano e San Benedetto val di Sambro, cfr. http://marzaforum.forumattivo.com/t937-1492010-hunt-oil-company-burer-91-del-21-07-2010-procedura-di-via-relativa-a-ricerca-idrocarburi-permesso-fiume-reno#2346
  2. Mappa in http://www.servimg.com/image_preview.php?i=95&u=14448437
  3. Intervento di Matteo Nardella, Istruttoria Pubblica VIA, lunedì 7 dicembre
    http://marzaforum.forumattivo.com/t1003-istruttoria-pubblica-ricerca-idrocarburi-permesso-fiume-reno#2751
  4. Ad esempio Maria Rita D'Orsogna, sull'estrazione di petrolio in Italia
    parte 1 http://www.youtube.com/watch?v=L71Cq_t0XuY
    parte 2 http://www.youtube.com/watch?v=FmXZ_DelT-k
    parte 3 http://www.youtube.com/watch?v=nSXxkobJyjs
  5. Quel petrolio che non porta ricchezza, La Basilicata e l'«oro nero»: aumenta l'inquinamento, ma non i benefici.
    Pochi i lucani assunti nel comparto, Carlo Vulpio, Corriere della Sera, lunedì 22 settembre 2008
    http://www.corriere.it/cronache/08_settembre_22/basilicata_petrolio_523f3d0c-8868-11dd-ae52-00144f02aabc.shtml
  6. Ci sono cose che è meglio non sapere, Osservatorio Walden, Wolf Bukowski
    http://walden.splinder.com/post/23764461/ci-sono-cose-che-e-meglio-non-sapere-sondaggi-esplorativi
     

venerdì 22 aprile 2011

Questione Fiat - Marchionne

Premesso che
  1. La FIAT (Fabbrica Italiana Automobili Torino) può essere considerata NON PIU' ITALIANA... avendone Marchionne portato la testa in USA ed il corpo in Sud America, Polonia, Ucraina, Russia, Ungheria, Romania, Turchia, etc. lasciando a Torino solo orpelli pagati dallo Stato Italiano negli anni passati.
  2. Marchionne non avendo più niente da perdere ha sferrato per conto del capitalismo internazionale un'offensiva ai diritti delle lavoratrici e dei lavoratori italiani, che in caso di successo si espanderebbe alle lavoratrici e ai lavoratori di tutte le categorie;
  3. Il vergognoso accordo appena votato a Mirafiori,ma anche in quello di Pomigliano prevede riduzioni generalizzate dei diritti dei lavoratori (ad esempio il taglio dei tempi delle pause con gravi conseguenze sulla salute);
  4. In tale accordo sono previste clausole specifiche di responsabilità individuale del lavoratore il quale, al momento del passaggio alla nuova società voluta da Fiat, si troverà solo davanti all’impresa e costretto a sottoscrivere l’accettazione dei contenuti dell’accordo firmato da : FIM, UILM,UGL,FISMIC,ASSOCIAZIONE QUADRI, tranne che da FIOM;
  5. L’accettazione di quei contenuti avrà l’effetto di limitare la libertà del singolo all’interno dell’azienda e di limitare la possibilità di difendersi con lo sciopero in quanto passibile di provvedimento disciplinare individuale;
  6. Le sanzioni previste avranno effetto inibitorio verso le organizzazioni sindacali che vorranno organizzare scioperi contro ciò che è stato sottoscritto, anche quando, nella concretezza dei fatti, sia necessario indirli. Si consideri l’esempio precedente al punto 3 relativo ai ritmi di lavoro.
  7. Questo accordo cancella il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro che non sarà più applicato nella nuova società, cancella la rappresentanza sindacale eletta dai lavoratori, cioè cancella la possibilità dei lavoratori di scegliere da chi farsi rappresentare, da quale organizzazione sindacale, da quali donne e uomini all’interno dei luoghi di lavoro;

Il Consiglio Comunale di Grizzana Morandi

Indirà un Consiglio Comunale Straordinario, aperto al pubblico con la presenza di delegati Fiom, garantendo che anche nel proprio Comune si possa svolgere una discussione pubblica concernente il referendum ricattatorio di Mirafiori, sui suoi effetti e sulle ripercussioni su altri settori lavorativi nella prospettiva di restituire al mondo del lavoro (come riportato nella Carta Costituzionale), caratteristiche di democraticità, diritto sindacale, equità salariale e dignità.

mercoledì 20 aprile 2011

lun 11 apr, h 20:30, Grizzana

(consiglio precedente: lun 20 dic, h 20:30, Grizzana)

  1. Approvazione verbali seduta precedente.
  2. Comunicazioni della Sindaca, interrogazioni, interpellanze, mozioni.
  3. Definizione della misura percentuale dei costi complessivi dei servizi pubblici a domanda individuale finanziati da tariffe e contribuzioni e da entrate a specifica destinazione.
  4. Approvazione del programma dei lavori pubblici 2011/2013 e dell'elenco annuale dei lavori per il 2011.
  5. Aliquote e detrazioni per l'abitazione principale dell'ICI 2011. Determinazione.
  6. Addizionale IRPEF - Determinazione dell'aliquota e della misura dei redditi esenti.
  7. Bilancio di previsione dell'esercizio 2011. Relazione previsionale e programmatica 2011/2013 e bilancio pluriennale 2011/2013.
  8. Convenzione per la gestione associata delle funzioni tecniche, amministrative e gestionali relative al piano di zona.
  9. Programma di riordino istituzionale. Indirizzi.
  10. Convenzione con la Comunità Montana dell'Appennino bolognese per la gestione di un ufficio intercomunale per l'assetto del territorio.
  11. Convenzione tra l'amministrazione comunale di Grizzana Morandi e l'associazione di volontariato AUSER Volontariato di Bologna per lo svolgimento di attività di pubblica utilità - anno 2011.
  12. Rettifica errore materiale, asi sensi dell'art. 12 L. 6/95 e s.m.i, del PRG vigente. Approvazione.
  13. Piano particolareggiato di iniziativa privata di un'area in località America, frazione Carviano - Comparto C 2.1, in variante al PRG ai sensi dell'art. 15, c. 4, lett. C L.R. 7.12.1978 n. 47 e s.m.i., ec art. 3 L.R. 8.11.1988 n. 46. Approvazione.
  14. Accordo di programma tra l'azienda USL di Bologna ed i comuni del distretto di Porretta Terme per l'integrazione socio-sanitaria delle funzioni delegate. Periodo 1.01.2011 - 31.12.2011.
  15. Regolamento dei contratti del comune. Modifica ed integrazioni.
  16. Convenzioni con HERA per progettazione d estensione gas e acqua in loc. Tudiano e zone limitrofe.

Interrogazione su sprechi nell'illuminazione pubblica


Premesso che
1
E' di qualche giorno fa la notizia che a Bologna, la Commissaria Cancellieri ha disposto lo spegnimento dei lampioni nei parchi chiusi di notte e di oltre millecento lampioni per le strade della città felsinea, con un risparmio complessivo stimato in oltre 100.000 (centomila) euro (1,2).

2
Il profluvio di illuminazione pubblica annulla i cicli naturali luce – oscurità causando squilibri nel ciclo del sonno, vari disturbi indotti, il degrado della qualità di vita ed un aumento della percezione di insicurezza.

3
L'illuminazione pubblica quasi sempre ad intensità luminosa esagerata degrada la qualità degli ambienti urbani rendendoli simili ai più squallidi ambienti industriali, viari e commerciali, è incompatibile con ambienti urbani di qualità elevata nei quali essa è più discreta, a intensità ridotta (cfr., ad esempio, l'illuminazione in
molti dei paesi e cittadine de I Borghi più belli d'Italia (3)).

4
Frequentemente nei comuni, i costi per l'illuminazione sono tra le prime voci per onere, contribuendo all'aumento del debito pubblico e dell'esposizione debitoria dei comuni.

5
I consumi energetici necessari per l'inquinamento luminoso sono causa di altri inquinamenti e dilapidano immani quantità di risorge energetiche (combustibili fossili, uranio, biomasse, ...), sottratte alle generazioni future.

6
Innumerevoli comuni finanziano i costi correnti, a partire da quelli dovuti agli sprechi insensati nell'illuminazione pubblica, con il consumo di territorio, il quale comporta lottizzazioni civili e commerciali che, oltre a distruggere il territorio, necessitano di ulteriore illuminazione pubblica, con un aumento dei costi in un
ciclo vizioso che si autoalimenta.

7
Le nenie filonucleariste ripetono nevroticamente la necessità di aumentare la produzione di energia elettrica a fronte di innumerevoli sprechi colossali, uno dei quali è proprio l'illuminazione pubblica.


Constato che
I
Nel comune di Grizzana Morandi sono innumerevoli i lampioni che illuminano il
niente, tutta la notte, 365 giorni all'anno.

II
Di recente si è proceduto all'aumento dello spreco energetico per il nulla, beandosi di aver realizzato l'illuminazione pubblica (altro spreco insensato) nei pressi del centro sportivo di Pioppe che – verificato di persona numerose volte – nelle ore serali e notturne non è frequentato da N E S S U N O.

III
A Pioppe, via Casella, si è arrivati alla ridicolaggine di illuminare sentieri che finiscono nel nulla, non frequentati da nessuno, su scarpate impraticabili che l'amministrazione precedente, in particolare nella figura del signor Cardi, si vantava di aver realizzato come – comico! - verde pubblico.

IV
Ci sono frazioni (e.g Poggio di Carviano) composte in stragrande parte da case vuote o da seconde case abitate pochi giorni all'anno, illuminate a giorno, ogni notte, 365 dì all'anno.

V
Il comune di Grizzana non può permettersi alcun spreco ed ha il dovere di mantenere un bilancio in pareggio.

VI
E' noto almeno un caso in cui le richieste in forma scritta di numerosi paesani contrariati dall'accanimento illuminatorio sono state, nella amministrazionee precedente, completamente ignorate.


Con la presente interrogazione, si chiede

A
Se si intende procedere con la massima celerità ad un robusto taglio degli sprechi nell'illuminazione pubblica, spegnendo non meno del 50% dei lampioni pubblici e, a consumo, sostituire le lampadine esaurite con lampadine che abbiano intensità luminosa del 50% inferiore e consumo del 75%
inferiore
.

B
Se no, come si intende giustificare il proseguimento (mancato taglio) di tali
sprechi, dove e come si intendono reperire le risorse finanziare necessarie e in
un contesto di risorse scarse e limitate, a quali altre voci di bilancio verranno
sottratte.

C
Se sì, di presentrare al consiglio una mappa degli interventi di spegnimento ipotizzati e i tempi di realizzazione.

D
Di spegnere i lampioni per tutte le case isolate, molte delle quali seconde case o disabitate e, in seconda, di lasciar ai privati la decisione di alimentare tali lampioni con allacciamento sul proprio impianto con accollo delle spese di modifica dell'impianto, illuminazione risultante comunque non superiore al 50% dell'attuale in intensità luminosa.

E
Di regolare le cellule fotoelettriche in modo da posticipare l'accensione e di anticipare lo spegnimento di almeno venti minuti.

F
Di coinvolgere le consulte nel taglio degli sprechi, alle quali sia illustrata la
necessità di riduzione degli sprechi e delegata la decisione di individuare il 50%
dei lampioni destinati allo spegnimento.

G
Di annullare fin da subito la realizzazione di nuovi impianti di illuminazione.


Note
  1. Il Comune spegne la luce per risparmiare.
    Al buio i marciapiedi di cinquanta strade.
    Dopo il caso dei parchi senza luce, ora il Comune chiede a Hera di spegnere l'illuminazione pedonale.
    Palazzo d'Accursio: «Razionalizziamo i consumi»
    http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2011/14-gennaio-2011/comune-spegne-luce-risparmiarebuio-marciapiedi-cinquanta-strade--181254837954.shtml
  2. In altre fonti (e.g. La Repubblica, edizione di Bologna) il risparmio stimato è di circa 300.000€.
  3. I Borghi più Belli d'Italia - Il fascino dell'Italia nascosta
    http://www.borghitalia.it/

mercoledì 13 aprile 2011

Pensavate che avessimo mollato...

Il rapporto via web con le elettrici, sostenitori, detrattori, partecipanti e antagoniste di Altro Appennino si era interrotto con una pagina (ora c'é la corrispondente in questa copia del diario) in cui avevo elencato le cause principali per le quali non era stato possibile continuare con il canale di comunicazione precedente.
L'attività della lista è proseguita in sordina, compatibilmente con i carichi di lavoro e gli impegni che la vita personale ci richiede. Le persone determinate e di buona volontà non si sono arrese alle difficoltà che sono servite ad esercitarci. Qui è fatto ancora tutto in volontariato e in tempo extra-lavorativo, si fa quel che si può.
C'è un obbligo morale di informare i paesani che ci hanno delegato il loro potere su ciò che Altro Appennino sta facendo.
Stasera avevo rinunciato ad un impegno personale per partecipare alla Consulta di Pioppe ma ho cannato l'orario, pensavo iniziasse alle 20:30 ma strada facendo a piedi ho incontrato persone che erano uscite dalla riunione appena terminata (era iniziata alle 18). Ecco allora il tempo per poter riaprire il diario.
Avremmo voluto riportare qui i contenuti di quello precedente ma carichi e impegni ci hanno permesso sì di salvarli tutti ma di ripubblicarne solo alcuni qui.
Rieccoci a fare il possibile.
Alcuni eventi recenti meritano attenzione e sono stati uno sprone ulteriore a riaprire un canale di comunicazione.
Pensavate che avessimo mollato, eh!?
Naaa nanana!
La lotta non solo continua ma non è mai smessa.

Cesare Zecca

(immagine: elbloggers