giovedì 15 aprile 2010

Travolti da un insolito sviluppo

Ieri sera, abbiamo partecipato al convegno

“TRAVOLTI DA UN INSOLITO SVILUPPO – Il consumo del territorio chiede il conto”

a Savignano sul Panaro, MO.
http://comitatosavignano.wordpress.com/eventi/
Serata molto interessante, esordita con alcune note di Marco Aleotti (Geologi nel Mondo) sull’irreversibilità della perdita di terreno agricolo e… tadaaaaa, sulla vituperata e spesso odiata impronta ecologica (mq necessari per 1kg di carne, 1kg di cereali e 1kg di fruttortaggi, superficie pro capite necessaria per andare al lavoro in bici (ca 120 mq) in autobus  (ca 350 mq) e in auto (oltre 1500 mq)) che incontra l’ostracismo più irritato da parte di molte persone, anche tra quelle teoricamente più sensibili alle questioni di (de)crescita.
Si è passati a dati importanti sul consumo di territorio, produzione di cemento, sviluppo cave nel modenese, un documentario, Lo sguardo sulla città, terribile nel suo realismo, di Italia Nostra sulla situazione del tumore “metropolitano” sovrainfrastrutturato di Modena.
Presentazione di Domenico Finiguerra, 1° sindaco italiano che ha optato per un piano regolatore a consumo zero di territorio (www.stopalconsumoditerritorio.it, Campagna Nazionale,  www.domenicofiniguerra.it) anch’egli partito con dati sull’impronta ecologica (con i dati veramente orribili dell’impronta della provincia di Milano), sulla realtà di Cassinetta di Lugagnano, piani regolatori che sono il frutto avvelenato di paesani/cittadini e loro amminstratori (non è Berlusconi che li impone), sul consenso bulgaro pane-e-circo(-e-cemento) in Emilia Romagna alimentato e sostenuto con un folle consumo di territorio (3a peggiore regione in Italia, la 1a delle grandi), sui modi con i quali la paesananza di Cassinetta è stata coinvolta in un programma di consumo zero del territorio, sulla sobrietà del comune e di coloro che lavorano, a tutti i livelli, nella macchina comunale, coinvolgimento dei bambini nell’urbanistica (disegnare 4 cose che desideri e 4 cose che assolutamente non vuoi - interessante poi usare i dati contro i vari assessori apologeti dello sviluppo che recitano senza sapere cosa significhi, mantra pro crescita, pro sviluppo, “per” i figli, smentirli con quanto disegnato dai (loro) bambini), utilità ed uso delle tasse per cose utili e percepite, scelte dalla comunità, strumenti alternativi di finanziamento dei comuni (produzione di energia elettrica solare, taglio dei costi (ad esempio luce nei cimiteri con passaggio a led), soluzioni di autofinanziamento (matrimoni sette giorni alla settimana / 24h al giorno) importanza del fare rete, importanza del recuperare risorse e contributi europei, incapacità di farlo da parte dei politicanti italici.
Ha preso parola Giancarlo Allen (architetto e presidente dell’Associazione Nazionale Architettura Bioecologica).
Stato dell’arte (ovvero della 3a guerra non mondiale ma italiana, vissuta dal dopoguerra, in termini di danni irreversibili a territorio e paesaggio, gli spaventosi dati sul periodo 1998-2005), dati su perdita di terreno agricolo e sulla crescita abnorme di quello cementificato, dati su produzione di cemento e calcestruzzi, dati su numero di abitazioni ed edifici vuoti, mercato speculativo e rendite fondiarie, confronto  sul consumo di territorio in Italia (ca 250kHa / anno, rapportati a quello della Germania, 11kHa/anno e Regno Unito, 8kHa / anno) dati su quanto partecipa l’edilizia al PIL di vari paesi, il casostudio demografico dei daini introdotti a villa Galbani, il nido e le tane come esempi, casa circolare vs casa lineare, assurdità sul risparmio energetico oculato rispetto a sprechi colossali in altri luoghi (frigoriferi di ipermercati, negozi di elettronica, industria edilizia etc.), il costo energetico dell’isolare case con materiali di sintesi (polistirolo, poliuretano…) uso di materiali naturali in architettura (linoleum, legno, canapa…) e in altri settori dell’industria (bachelite, galatite o qualcosa del genere, non ricordo il nome materiale derivato dal latte), opere realizzate.
Infine un eptalogo tra i quali mi ricordo
  • La casa sostenibile è quella che non c’è
  • Curare il male e non i sintomi
  • Eccellenza dei microcosmi
  • Più chiese(*) meno case
Quest’ultimo punto fa sorridere: non si tratta di templi ma di luoghi di ecclesia (Εκκλησία) ovvero luoghi nei quali la comunità, la polis, possa ritrovarsi, avere un luogo comune.
Infine, ritornando e prendendo spunto dal caso dei daini introdotti nel parco di villa Galbani (parte orientale della provincia di Milano, forse comune di Segrate, potrei sbagliarmi) e all’andamento della demografia della popolazione insediatavisi, fino al tracollo di questa, Allen ha svolto un excursus molto importante sui limiti dello sviluppo, Aurelio Peccei e Club di Roma / MIT, dati e risultati di studi e ricerche del 1972 e loro verifica 30 anni dopo (dei vari scenari ipotizzati nel 69-72 quello che è in corso ovvero quello che è realizzato e si sta realizzando è il peggiore tra quelli previsti).
Dati su risorse disponibili, servizi per persona, produzione industriale pro capite, disponibilità di cibo pro capite, tasso di natalità, tasso di mortalità e altri ancora secondo i quali ci sarà un collasso intorno al 2030 / 2050 (altri studi indipendenti, cfr. ad esempio l’articolo di Paul Chefurka, anche in italiano in Overshoot n° 0, presentano una stretta similitudine nei risultati con i lavori del Club of Rome / MIT ).
Valerio Pezzoli
Cesare Zecca


(italia nostra modena)

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