mercoledì 20 aprile 2011

Interrogazione su sprechi nell'illuminazione pubblica


Premesso che
1
E' di qualche giorno fa la notizia che a Bologna, la Commissaria Cancellieri ha disposto lo spegnimento dei lampioni nei parchi chiusi di notte e di oltre millecento lampioni per le strade della città felsinea, con un risparmio complessivo stimato in oltre 100.000 (centomila) euro (1,2).

2
Il profluvio di illuminazione pubblica annulla i cicli naturali luce – oscurità causando squilibri nel ciclo del sonno, vari disturbi indotti, il degrado della qualità di vita ed un aumento della percezione di insicurezza.

3
L'illuminazione pubblica quasi sempre ad intensità luminosa esagerata degrada la qualità degli ambienti urbani rendendoli simili ai più squallidi ambienti industriali, viari e commerciali, è incompatibile con ambienti urbani di qualità elevata nei quali essa è più discreta, a intensità ridotta (cfr., ad esempio, l'illuminazione in
molti dei paesi e cittadine de I Borghi più belli d'Italia (3)).

4
Frequentemente nei comuni, i costi per l'illuminazione sono tra le prime voci per onere, contribuendo all'aumento del debito pubblico e dell'esposizione debitoria dei comuni.

5
I consumi energetici necessari per l'inquinamento luminoso sono causa di altri inquinamenti e dilapidano immani quantità di risorge energetiche (combustibili fossili, uranio, biomasse, ...), sottratte alle generazioni future.

6
Innumerevoli comuni finanziano i costi correnti, a partire da quelli dovuti agli sprechi insensati nell'illuminazione pubblica, con il consumo di territorio, il quale comporta lottizzazioni civili e commerciali che, oltre a distruggere il territorio, necessitano di ulteriore illuminazione pubblica, con un aumento dei costi in un
ciclo vizioso che si autoalimenta.

7
Le nenie filonucleariste ripetono nevroticamente la necessità di aumentare la produzione di energia elettrica a fronte di innumerevoli sprechi colossali, uno dei quali è proprio l'illuminazione pubblica.


Constato che
I
Nel comune di Grizzana Morandi sono innumerevoli i lampioni che illuminano il
niente, tutta la notte, 365 giorni all'anno.

II
Di recente si è proceduto all'aumento dello spreco energetico per il nulla, beandosi di aver realizzato l'illuminazione pubblica (altro spreco insensato) nei pressi del centro sportivo di Pioppe che – verificato di persona numerose volte – nelle ore serali e notturne non è frequentato da N E S S U N O.

III
A Pioppe, via Casella, si è arrivati alla ridicolaggine di illuminare sentieri che finiscono nel nulla, non frequentati da nessuno, su scarpate impraticabili che l'amministrazione precedente, in particolare nella figura del signor Cardi, si vantava di aver realizzato come – comico! - verde pubblico.

IV
Ci sono frazioni (e.g Poggio di Carviano) composte in stragrande parte da case vuote o da seconde case abitate pochi giorni all'anno, illuminate a giorno, ogni notte, 365 dì all'anno.

V
Il comune di Grizzana non può permettersi alcun spreco ed ha il dovere di mantenere un bilancio in pareggio.

VI
E' noto almeno un caso in cui le richieste in forma scritta di numerosi paesani contrariati dall'accanimento illuminatorio sono state, nella amministrazionee precedente, completamente ignorate.


Con la presente interrogazione, si chiede

A
Se si intende procedere con la massima celerità ad un robusto taglio degli sprechi nell'illuminazione pubblica, spegnendo non meno del 50% dei lampioni pubblici e, a consumo, sostituire le lampadine esaurite con lampadine che abbiano intensità luminosa del 50% inferiore e consumo del 75%
inferiore
.

B
Se no, come si intende giustificare il proseguimento (mancato taglio) di tali
sprechi, dove e come si intendono reperire le risorse finanziare necessarie e in
un contesto di risorse scarse e limitate, a quali altre voci di bilancio verranno
sottratte.

C
Se sì, di presentrare al consiglio una mappa degli interventi di spegnimento ipotizzati e i tempi di realizzazione.

D
Di spegnere i lampioni per tutte le case isolate, molte delle quali seconde case o disabitate e, in seconda, di lasciar ai privati la decisione di alimentare tali lampioni con allacciamento sul proprio impianto con accollo delle spese di modifica dell'impianto, illuminazione risultante comunque non superiore al 50% dell'attuale in intensità luminosa.

E
Di regolare le cellule fotoelettriche in modo da posticipare l'accensione e di anticipare lo spegnimento di almeno venti minuti.

F
Di coinvolgere le consulte nel taglio degli sprechi, alle quali sia illustrata la
necessità di riduzione degli sprechi e delegata la decisione di individuare il 50%
dei lampioni destinati allo spegnimento.

G
Di annullare fin da subito la realizzazione di nuovi impianti di illuminazione.


Note
  1. Il Comune spegne la luce per risparmiare.
    Al buio i marciapiedi di cinquanta strade.
    Dopo il caso dei parchi senza luce, ora il Comune chiede a Hera di spegnere l'illuminazione pedonale.
    Palazzo d'Accursio: «Razionalizziamo i consumi»
    http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2011/14-gennaio-2011/comune-spegne-luce-risparmiarebuio-marciapiedi-cinquanta-strade--181254837954.shtml
  2. In altre fonti (e.g. La Repubblica, edizione di Bologna) il risparmio stimato è di circa 300.000€.
  3. I Borghi più Belli d'Italia - Il fascino dell'Italia nascosta
    http://www.borghitalia.it/

mercoledì 13 aprile 2011

Pensavate che avessimo mollato...

Il rapporto via web con le elettrici, sostenitori, detrattori, partecipanti e antagoniste di Altro Appennino si era interrotto con una pagina (ora c'é la corrispondente in questa copia del diario) in cui avevo elencato le cause principali per le quali non era stato possibile continuare con il canale di comunicazione precedente.
L'attività della lista è proseguita in sordina, compatibilmente con i carichi di lavoro e gli impegni che la vita personale ci richiede. Le persone determinate e di buona volontà non si sono arrese alle difficoltà che sono servite ad esercitarci. Qui è fatto ancora tutto in volontariato e in tempo extra-lavorativo, si fa quel che si può.
C'è un obbligo morale di informare i paesani che ci hanno delegato il loro potere su ciò che Altro Appennino sta facendo.
Stasera avevo rinunciato ad un impegno personale per partecipare alla Consulta di Pioppe ma ho cannato l'orario, pensavo iniziasse alle 20:30 ma strada facendo a piedi ho incontrato persone che erano uscite dalla riunione appena terminata (era iniziata alle 18). Ecco allora il tempo per poter riaprire il diario.
Avremmo voluto riportare qui i contenuti di quello precedente ma carichi e impegni ci hanno permesso sì di salvarli tutti ma di ripubblicarne solo alcuni qui.
Rieccoci a fare il possibile.
Alcuni eventi recenti meritano attenzione e sono stati uno sprone ulteriore a riaprire un canale di comunicazione.
Pensavate che avessimo mollato, eh!?
Naaa nanana!
La lotta non solo continua ma non è mai smessa.

Cesare Zecca

(immagine: elbloggers

venerdì 17 dicembre 2010

lun 20 dic, h 20:30, Grizzana

  1. Approvazione verbali seduta precedente.
  2. Comunicazioni della Sindaca, interrogazioni, interpellanze, mozioni.
  3. Interpellanza del gruppo Voltiamo Pagina in merito a “Località Serretti - Frazione Campolo”.
  4. Convenzione per la gestione in forma associata del servizio di Polizia Municipale.
  5. Convenzione con il comune di Marzabotto per il servizio di trasporto scolastico A.S. 2010/2011. Approvazione.
  6. Criteri generali per l’integrazione del regolamento degli uffici e dei servizi in conformità ai principi dettai dal D. LGS. 150/2009.
  7. Ricognizione delle partecipazioni societarie del Comune. Autorizzazione al loro mantenimento. ai sensi dell’art. 3 comma 27 e segg. della L. 244/2007 e s.m.i.
  8. Convenzione tra il Comune di Grizzana Morandi e ACER per la gestione degli immoibili di proprietà comunale e modifica parametri di determinazione dei canoni di locazione.

venerdì 26 novembre 2010

lun 29 nov, h 20:30, Grizzana

  1. Approvazione verbali seduta precedente.
  2. Comunicazioni dei Sindaco, interrogazioni, interpellanze, mozioni.
  3. Ratifica deliberazione della giunta comunale n. 142 del 3/11/2010 ad oggetto “variazione al bilancio di previsione 2010″.
  4. Bilancio di previsione esercizio 2010. Provvedimento di assestamento generale.
  5. Contratto di comodato di area di proprietà RFI - Rete Ferroviaraia Italiana Spa.
  6. Convenzione con ACER - Azienda Casa Emilia Romagna - per l’attuazione del programma “Nessun alloggio pubblico sfitto”.
  7. Vendita relitto stradale in località Carviano.
  8. Piano particolareggiato di iniziativa privata per utilizzazione edificatoria a destinazione residenziale in località Poggio - Campolo. Proproga termini.
  9. Piano particolareggiato di iniziativa privata in frazione di Pian di Setta Ca’ Nova, zona C.2.2 - proroga termini.

giovedì 25 novembre 2010

Parcheggio in località America



Premesso che

1
In località America, subito dopo l'abitato in direzione Sereni, è stato reso inutilizzabile un parcheggio, chiudendolo con una catena munita di cartello “proprietà privata”.

2
Fino ad allora esso era utilizzabile dal pubblico e scaricava la strada – piuttosto stretta e in curva – dalla sosta di diverse automobili.

3
Il parcheggio era stato realizzato contestualmente alla costruzione di recenti edifici attigui.


Constato che

I
Spesso si sia edificato per ottenere parcheggi quali opere di compensazione.

II
I parcheggi pubblici sono necessari a fronte di ogni nuova edificazione.


Con la presente interrogazione, si chiede di conoscere:

A
Quale sia lo stato giuridico del parcheggio; e se fosse a uso pubblico, che provvedimenti si intenda adottare affinché torni fruibile dai paesani.

B
Quale sia la relazione tra il parcheggio e i condomini ad esso prospicienti. Si tratta di opera di compensazione per gli edifici attigui?

C
Visto che il parcheggio è chiuso e inutilizzato, non ritiene l'Amministrazione che sia comunque opportuno metterlo a disposizione dei paesani?

venerdì 12 novembre 2010

Altro Appennino: riunione lun 15 nov, h 21:30

Riunione periodica di Altro Appennino aperta a paesani, simpatizzanti, elettori e detrattori.
In municipio, in capoluogo, sala mostre, alle ore 21:30 .

lunedì 8 novembre 2010

Sto pensando…

che, ragionevolmente, l’impantanamento nell’Altro Acquitrino mi sta facendo pensare di dimettermi.
La cosa paradossale è che… non saprei neppure come ciò potrebbe avvenire.
Continua qui sotto, è un papero un po’ lungo.
Chi ha poco tempo e voglia, salti pure.
Cesare
(messa qui, ovviamente, visto che le elettrici hanno diritto di sapere).
———————————————————————
Mi è arrivata una mail che chiede il sostegno a tale Amelia Frascaroli da una persona che tempo fa espresse l’intenzione di partecipare ad Altro Appennino, di area cattolica. Tal persona fu già impegnata politicamente localmente e dalla quale, al gas, ascoltai un delirio piuttosto rozzo riassumibile in poche parole in “pensare alla decrescita demografica (e giustificarla dal punto di vista ecologico, NdCZ) è da razzisti”.
Cosa gli ho risposto?
Che col passare degli anni, mi sto rendendo sempre più conto che la cattolicità è nello spazio dei problemi, non delle soluzioni.
E’ una delle cause principali (sicuramente la maggiore dal punto di vista ideologico e (in)culturale, - parlo dal mio punto di vista, lo esplicito anche se ovvio) dei disastri ambientali e della spaventosa regressione antiecologica, sociale, umana, dei saperi e dell’esplosione demografica che ci ha condotto al delirante stato attuale di 60 milioni di bipedi stipati come sardine nella Conurbazione Italiana (ex Belpaese), in 7 miliardi nel resto del globo, all’arrivo di altri milioni di migranti, alla mistica della crescita, alla recrudescenza religiosa e teocratica nella società, all’incultura del gregge e del pastore cui affidare, cui delegare, allo sradicamento dalla terra, dai corpi, dalla sessualità, alla violazione e allo stupro sistematico di Gaia.
Altro Appennino è deflagrata su vari fronti prima di tutto sul rapporto tra razionalisti e deisti. Provo ad astrarre in poche parole discussioni accese di vari mesi e ne cito tre o quattro più importanti.
ecologia decrescitiva vs umanesimo (sicuramente accrescitivo almeno per quanto riguarda la demografia)
riduzione della partecipazione a poche persone già oberate da molti altri impegni (Valerio, Filippo, Viviana, Luigino e Susi, Wolf esternamente un paio di volte) molte altroappenniniche sono semplicemente sparite (causa ed effetto)
a livello ideologico razionalismo e materialismo scientifico vs filoreligiosismo (cattolico e/o islamico) e irrazionalismo
un approccio che non va alla radice dei problemi e tende prima a pensare e poi a lavorare a livello sintomatico
gestione delle comunicazione e dei mezzi (la minaccia di chiudere il diario di Altro Appennino, per quanto mi riguarda, è stata la pietra tombale sull’unico canale che avevamo, avendo già subito personalmente, la chiusura di Marzapolis 1 da parte delle Ancelle dell’Immacolata Partecipazione, con la perdita di un sacco di contributi per i quali avevo impiegato molto tempo, un brutale spregio alla partecipazione, non ho alcuna intenzione di scrivere e divulgare su un sito che può essere chiuso)
Questa situazione è semplicemente tossica.
La dinamica molto accesa in altri contesti (gaS Pioppe) è libera dalla pesantezza dell’obbligo di rispondere alle elettrici che ci hanno delegato e ciò unitamente alla partecipazione diretta permette di trovare delle soluzioni e di migliorare e di evolvere.
In Altro Acquitrino ciò non è possibile, l’etica della democrazia impone dei vincoli (maggiori).
Aggiungiamo il mio limite che è cinismo e il fatto che non ho mai avuto alcuna intenzione di pungolare chicchessia, siamo tutti maturi e responsabili e, buddisticamente , se le cose non devono avvenire non avvengono.
La squadra di cui avrei dovuto essere portavoce semplicemente non esiste (quasi) più.
Mi trovo in una situazione che crea un sacco di conflitti.
A livello ideologico e filosofico come agnostico animista etico razionalista ecologista localista anarcoide radicale tantrista antagonista delle religioni patriarcalpatrimoniali (ed in particolare di quella islamica) misantropo cinico per osservare che il divario con i filoreligiosi, umanisti, moralisti, antirazionalisti, globalisti (queste etichette sono pallose e persino fastidiose ma descrivono, ciascuna, con un nome, una tessera del mosaico), migrazionisti, antiaritmetichisti, … osservo di giorno in giorno, in giro, sui media, nelle discussioni il divario.
Ieri a Imola con uno del WWF che ignorava semplicemente che WWF (a differenza di Greenpeace) sta sollevando con sempre maggiore energia il problema demografico, al banchetto, scrivevo, una tizia vuvueffica diceva che vorrebbe fare 7 figli, ecco la situazione di svampimento, di freakettonismi campati per aria, irresponsabili ed inconcludenti, di ignoranza, menti che non sanno che due più sette fa nove che è il triplo di due più uno che fa tre e che a nove bisogna dare corrente elettrica anche con quelle pale eoliche brutte cattive ammazzarapaci uccelli e chirotteri (è vero!) per la lotta alle quali chiedevano la mia firma.
Insomma il divario con questo non pensiero / svampimento / inshallah che dio vede e provvede e altre stranezze (avevo scritto ciarpame peace&love) campate in aria del genere è sempre più incolmabile. Considero quasi sempre le loro proposte come la perpetuazione del danno e l’aumento delle cause del male, e il Vendola gay e cattolico e l’Amelia Frascaroli cristiana sociale della Caritas filo pidi(ossi)na e cattolica … mi fanno sprofondare i mammansantissimi ogni settimana che passa di vari metri in più. Il deismo avanza su tutti i fronti, più sono ammalati più ne vogliono su questa cosa Altro Appennino è esploso e l’acqua calda è fastidiosa per chi si è scottato punto.
La mia intolleranza cresce.
Wolf ha preparato una interrogazione pregevole.
Che c’entra?
C’entra.
Perché io devo pensare se e come presentarla. Al gruppo? Per discuterla? o no? Ma se la passo come contributo esterno di Wolf, poi, sarà corretto?
O meglio discuterla in lista? Ma sarà possibile? Non è che poi Wolf non gradisce e l’unico che ha presentato qualcosa di nuovo poi risparisce?
Se non la presento in lista ci saranno problemi da parte di qualcuno.
Se la presento in lista ci saranno problemi da parte di qualcun’altro.
Ora, è diventato anche un problema a chi mandare, chi convocare (Luigino, che si è sempre adoperato con impegno sulle convocazioni, mi chiede di tanto in tanto, ma chi devo convocare? E io non so proprio cosa rispondergli).
D’altra parte io sono un delegato e non ho alcun potere, almeno per la mia etica del potere e della rappresentanza e di democrazia diretta e controllata.
Posso decidere? Assolutamente no. Solo per quanto conto io, per il mio voto, un ventesimo? sedicesimo? un quinto? del gruppo.
Che diavolo vado in consiglio a fare?
Boh.
Dunque avrei pure voglia di dimettermi.
Diventa un problema pure questo.
Se mi dimetto scontento qualcuno.
Se non mi dimetto scontento altri.
Ma cosa succede al posto di AA in consiglio?
C’è qualcuno che subentri?
Sta analisi del problema la metto sul diario? Io? perché? ma ha senso scrivere ancora qualcosa sul diario di Altro Appennino sulla cui gestione c’è il nulla, nessun regolamento, nessuna garanzia sul futuro?
Avevo pensato di aprire un luogo nuovo. Ma come gestirlo dal punto di vista democratico? Chi ha le “chiavi” del sito a chi risponde? Chi può dare una mano? Se ci fosse Tizio che scrivi i verbali del consiglio, Caia che interviene sulla stazione di Vergato, Sempronio che pubblica un resoconto sullo stato dei picchi (conferenza a TN su quello del petrolio giovedì scorso), Max che fa l’OCR dei doc cartacei o delle immagini, Luigino sulle scie, Massimo sulla chiusura delle piccole aziende, Marcio sulla consulta di Pian di Setta, Vetullia che prenota la prossima riunione e convoca il gruppo, insomma, si potrebbe anche pensare di andare avanti con un nuovo sito di Altro Appeninno.
Non c’è nulla o quasi.
Ha senso un sito che stava diventando personale contro la mia intenzione perché sono contrario fino alle budella al personalismo, specie quando LA persona dovrei essere io?
Regaz, detto come va detto, dal punto di vista ingegneristico, il sistema è pesantemente sovravincolato, non c’è soluzione.
Io non so più che fare.
Il mio sano egoismo mi sta dicendo:
1 - non hai alcun obbligo di sbatterti, ti sei candidato come portavoce, non come carrierista della politica e intorno a te sono rimasti solo alcuni valorosi e attivi ma NON sono la lista per cui ti sei candidato.
2 - c’è la tua faccia in mezzo e non ho alcuna intenzione di fare figure di cacca
Quasi quasi mi dimetto e torno a rivedermi con quei compagni di Altro Appennino con i quali sento una forte vicinanza intellettuale, di impegno, di stile di vita, di impegno attivo e di lotta ecologici, di visioni future, che hanno partecipato come hanno potuto, la vita è impegnativa e se il pueblo non serà unido y partecipante y attivo, serà perdido.