
(immagine: astrofili monte subasio)
Premesso che
1
E' di qualche giorno fa la notizia che a Bologna, la Commissaria Cancellieri ha disposto lo spegnimento dei lampioni nei parchi chiusi di notte e di oltre millecento lampioni per le strade della città felsinea, con un risparmio complessivo stimato in oltre 100.000 (centomila) euro (1,2).
2
Il profluvio di illuminazione pubblica annulla i cicli naturali luce – oscurità causando squilibri nel ciclo del sonno, vari disturbi indotti, il degrado della qualità di vita ed un aumento della percezione di insicurezza.
3
L'illuminazione pubblica quasi sempre ad intensità luminosa esagerata degrada la qualità degli ambienti urbani rendendoli simili ai più squallidi ambienti industriali, viari e commerciali, è incompatibile con ambienti urbani di qualità elevata nei quali essa è più discreta, a intensità ridotta (cfr., ad esempio, l'illuminazione in
molti dei paesi e cittadine de I Borghi più belli d'Italia (3)).
4
Frequentemente nei comuni, i costi per l'illuminazione sono tra le prime voci per onere, contribuendo all'aumento del debito pubblico e dell'esposizione debitoria dei comuni.
5
I consumi energetici necessari per l'inquinamento luminoso sono causa di altri inquinamenti e dilapidano immani quantità di risorge energetiche (combustibili fossili, uranio, biomasse, ...), sottratte alle generazioni future.
6
Innumerevoli comuni finanziano i costi correnti, a partire da quelli dovuti agli sprechi insensati nell'illuminazione pubblica, con il consumo di territorio, il quale comporta lottizzazioni civili e commerciali che, oltre a distruggere il territorio, necessitano di ulteriore illuminazione pubblica, con un aumento dei costi in un
ciclo vizioso che si autoalimenta.
7
Le nenie filonucleariste ripetono nevroticamente la necessità di aumentare la produzione di energia elettrica a fronte di innumerevoli sprechi colossali, uno dei quali è proprio l'illuminazione pubblica.
Constato che
I
Nel comune di Grizzana Morandi sono innumerevoli i lampioni che illuminano il
niente, tutta la notte, 365 giorni all'anno.
II
Di recente si è proceduto all'aumento dello spreco energetico per il nulla, beandosi di aver realizzato l'illuminazione pubblica (altro spreco insensato) nei pressi del centro sportivo di Pioppe che – verificato di persona numerose volte – nelle ore serali e notturne non è frequentato da N E S S U N O.
III
A Pioppe, via Casella, si è arrivati alla ridicolaggine di illuminare sentieri che finiscono nel nulla, non frequentati da nessuno, su scarpate impraticabili che l'amministrazione precedente, in particolare nella figura del signor Cardi, si vantava di aver realizzato come – comico! - verde pubblico.
IV
Ci sono frazioni (e.g Poggio di Carviano) composte in stragrande parte da case vuote o da seconde case abitate pochi giorni all'anno, illuminate a giorno, ogni notte, 365 dì all'anno.
V
Il comune di Grizzana non può permettersi alcun spreco ed ha il dovere di mantenere un bilancio in pareggio.
VI
E' noto almeno un caso in cui le richieste in forma scritta di numerosi paesani contrariati dall'accanimento illuminatorio sono state, nella amministrazionee precedente, completamente ignorate.
Con la presente interrogazione, si chiede
A
Se si intende procedere con la massima celerità ad un robusto taglio degli sprechi nell'illuminazione pubblica, spegnendo non meno del 50% dei lampioni pubblici e, a consumo, sostituire le lampadine esaurite con lampadine che abbiano intensità luminosa del 50% inferiore e consumo del 75%
inferiore.
B
Se no, come si intende giustificare il proseguimento (mancato taglio) di tali
sprechi, dove e come si intendono reperire le risorse finanziare necessarie e in
un contesto di risorse scarse e limitate, a quali altre voci di bilancio verranno
sottratte.
C
Se sì, di presentrare al consiglio una mappa degli interventi di spegnimento ipotizzati e i tempi di realizzazione.
D
Di spegnere i lampioni per tutte le case isolate, molte delle quali seconde case o disabitate e, in seconda, di lasciar ai privati la decisione di alimentare tali lampioni con allacciamento sul proprio impianto con accollo delle spese di modifica dell'impianto, illuminazione risultante comunque non superiore al 50% dell'attuale in intensità luminosa.
E
Di regolare le cellule fotoelettriche in modo da posticipare l'accensione e di anticipare lo spegnimento di almeno venti minuti.
F
Di coinvolgere le consulte nel taglio degli sprechi, alle quali sia illustrata la
necessità di riduzione degli sprechi e delegata la decisione di individuare il 50%
dei lampioni destinati allo spegnimento.
G
Di annullare fin da subito la realizzazione di nuovi impianti di illuminazione.
Note
- Il Comune spegne la luce per risparmiare.
Al buio i marciapiedi di cinquanta strade.
Dopo il caso dei parchi senza luce, ora il Comune chiede a Hera di spegnere l'illuminazione pedonale.
Palazzo d'Accursio: «Razionalizziamo i consumi»
http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2011/14-gennaio-2011/comune-spegne-luce-risparmiarebuio-marciapiedi-cinquanta-strade--181254837954.shtml - In altre fonti (e.g. La Repubblica, edizione di Bologna) il risparmio stimato è di circa 300.000€.
- I Borghi più Belli d'Italia - Il fascino dell'Italia nascosta
http://www.borghitalia.it/