domenica 27 settembre 2009

Interrogazione sullo stato delle stazioni ferroviarie di Grizzana Morandi

Premesso che

1
Le Ferrovie dello Stato – RFI – hanno eseguito un intervento di ristrutturazione delle stazioni di Pioppe di Salvaro e di Riola 1 che prevedeva la messa a norma secondo gli standard di sicurezza e confort (!) previsti dalle normative nazionali;

2
Questo intervento ha comportato, tra l’altro, l’innalzamento dei marciapiedi per favorire la salita e la discesa dei passeggeri dai convogli ferroviari; l’eliminazione delle passerelle a raso dei binari per raggiungere binari diversi dal primo; la realizzazione di un sottopassaggio per permettere l’arrivo contemporaneo in sicurezza2 di due convogli (a Pioppe di norma incrocianti);

3
Questo intervento prevedeva la contemporanea installazione di un ascensore che permettesse un confortevole uso del treno anche a persone con difficoltà motorie (disabili fisici e anziani), anche solo passeggere (infortunati, madri con carrozzine, etc.), ascensori mai installati nelle stazioni;

4
La presenza di barriere architettoniche nella stazione di Grizzana (frazione di Pian di Setta) nel raggiungimento di binari diversi dal primo è dovuta al tempo di progettazione e realizzazione della struttura, in anni in cui la rimozione delle barriere architettoniche non era normata;

5
Le stazioni di Grizzana (Pian di Setta) e Riola, essendo ”lontane” (qualche minuti a piedi) da luoghi di ritrovo frequentati anche da giovani vandali, non subiscono, per il momento, danneggiamenti e utilizzi a mo’ di latrina;

Considerato che

I
A distanza di anni, a Pioppe e a Riola l’ascensore non è stato realizzato e questo ha comportato e comporta un oggettivo peggioramento del servizio ferroviario per molte persone. In alcuni casi possiamo parlare di vera e propria esclusione, data l’impossibilità di “superare” le barriere fisiche prima inesistenti e oggi, dopo l’intervento di miglioramento, esistenti;

II
Per la stazione di Pioppe, per accordi intercorsi – come recita una targa esposta – tra Ferrovie, RFI ed il Comune di Grizzana Morandi – il decoro e le pulizie sono affidati al Comune;

III
Le stazioni sono impresenziate da personale delle ferrovie e per molte ore al giorno sono assenti anche i viaggiatori. Un gruppetto di giovinastri sfaccendati (si badi, italiani) della frazione ha quindi mano libera per compiere continui atti vandalici. Il sottopassaggio a Pioppe è diventato un luogo degradato, nel senso che versa in condizioni di pulizia e di decoro davvero al di là di qualsiasi accettabile standard da paese civile. Esso è oggetto di continue imbrattature dei muri con scritte varie. E’ diventato una latrina: ovvero insozzato frequentemente da escrementi ed urina che, per quanto a volte successivamente rimossi, lasciano un olezzo schifoso ed insopportabile. Bivacco nel quale vengono lasciati cocci di bottiglie rotte e nel quale vengono accesi anche falò (ultimamente ne sono stati trovati i resti), il sottopassaggio è diventato un luogo disgustoso e non di rado umiliante e pericoloso per le persone “costrette” a percorrerlo. Il problema non è del solo nostro comune e si presenta anche nel caso della stazione di Marzabotto che ha condizioni simili di prossimità dei luoghi e strutturali.

IV
I sottopassi delle stazioni di Riola e Grizzana sono in condizioni di pulizia accettabili;

V
A differenza di altre stazioni ferroviarie, a Pioppe non è presente alcun cestino;

VI
Che in nessuna delle tre stazioni sono presenti cestini per la raccolta differenziata dei rifiuti (carta, plastica, lattine e vetro, organico e indifferenziato).

Con la presente interrogazione, si chiede di conoscere:

A)
A quale ente / organismo è affidata la pulizia delle stazioni di Grizzana (Pian di Setta) e di Riola.

B)
Quali misure urgenti e non più rimandabili l’Amministrazione comunale di Grizzana Morandi ha intenzione di adottare per riportare pulizia e decoro nelle stazioni. Le misure suggerite da Altro Appennino sono: miglioramento della pulizia, dotazione di cestini per la raccolta differenziata plastica – carta - metalli e vetro – indifferenziato rimanente, rimessa in funzione della fontanella e dei bagni (i quali, prima del passaggio della manutenzione della stazione al Comune, erano funzionanti);

C)
Se l’Amministrazione intende richiedere che nel sottopassaggio di Pioppe venga installata una presa d’acqua con canna in armadietto in metallo antiscasso con chiave a disposizione dei soli incaricati per la pulizia a getto corrente, di fatto consentita dagli scarichi (griglie di scolo) già presenti;

D)
Quali misure urgenti e non più rimandabili, l’Amministrazione di Grizzana Morandi ha intenzione di prendere per affrontare i gravi episodi di vandalismo che stanno rendendo pericolosamente frequentabile la stazione di Pioppe e lo stesso sottopassaggio (è stata rotta anche la calotta di copertura del sottopassaggio, con la conseguenza che, in caso di pioggia, i primi gradini sono bagnati con il rischio di scivolamento, aggravato dalla particolare ripidità delle scale del sottopassaggio);

E)
Quali misure urgenti, non più rimandabili, l’Amministrazione di Grizzana Morandi ha intenzione di prendere per affrontare la difficoltà che molti paesani con difficoltà motorie di Pioppe, di Ponte, di Pian di Setta hanno nell’esercitare il proprio diritto all’accesso al treno. Se l’Amministrazione ha intenzione di intervenire presso RFI per richiedere l’installazione di passaggi a raso con barriere mobili, soluzione efficace, adottata in vari paesi europei, sicura, a costi contenuti (3) e molto meno vandalizzabile rispetto ad un ascensore; quando si pensa di chiederne la dotazione per le stazioni di Riola e Pioppe, con quali termini di realizzazione e completamento dell’opera;

F)
Se l’amministrazione ha intenzione di installare una rastrelliera, lato uscita orientale del sottopasso, stazione di Pian di Setta, per il parcheggio e fissaggio di biciclette;

G)
Se L’amministrazione intende accordarsi con le amministrazioni di Vergato (per la stazione di Riola) e di Marzabotto (per la stazione di Pioppe) per interventi e rapporti con RFI nella gestione di stazioni che servono parti importanti di più comuni.

Note
Sebbene la stazione di Riola sia situata nel territorio del comune di Vergato, essa serve una parte rilevante del territorio comunale grizzanese. La stazione di Riola quindi ha rilevanza politica anche per il nostro Comune, a prescindere dall’aspetto burocratico dei confini amministrativi.
La sicurezza del sottopasso è un caso di nevrosi securitaria, ovvero una credenza priva di alcun fondamento, che - non è possibile escluderlo - è stata utilizzata per imporre un’opera inutile, gestire relativo appalto, movimentare PIL e che complessivamente degrada la funzionalità della stazione e la peggiora. In decine di anni di esercizio, anche più intenso, delle stazioni di Pioppe e di Riola non si sono mai verificati incidenti di alcun tipo. Imporre un sottopasso a Pioppe e Riola aumenta la sicurezza come installare delle reti per difendere i viaggiatori da attacchi da orso polare.
Una soluzione efficace a costi contenuti è spesso invisa in quanto aumenta poco il PIL e quanto esso concernente.



(immagine: il cama)

lunedì 21 settembre 2009

lun 28 set, h 20:30, Grizzana

(consiglio precedente: ven 11 set 09)

Quarta seduta del Consiglio Comunale, lunedì 28 settembre, ore 20:30, municipio di Grizzana.

  1. Approvazione verbali seduta precedente;
  2. Comunicazioni dei Sindaco;
  3. Programma triennale delle Opere Pubbliche 2009/2011. Modifica;
  4. Provvedimento di variazione al Bilancio di previsione dell’esercizio 2009, al Bilancio pluriennale 2009/2011 e alla Relazione previsionale e programmatica 2009/2011;
  5. Ricognizione dello stato di attuazione dei programmi e verifica degli equilibri generali di bilancio (art. 193, co. 2° TUEL 267/2000);
  6. 3° atto aggiuntivo della Convenzione stipulata il 24/09/2001 per la progettazione e realizzazione degli interventi dì riequilibrio ambientale nel territorio dei Comuni di Castiglione dei Pepoli, Grizzana Morandi, Marzabotto, Monzuno, San Benedetto Val di Sambro e Sasso Marconi;
  7. Convenzione per l’affidamento della riscossione dell’imposta comunale sugli immobili. Integrazione.
  8. Regolamento di Polizia Mortuaria. Modifiche;
  9. Santuario della Beata Vergine deila Consolazione. Rilascio permesso di costruire in deroga ai sensi dell’art, 15, co. 2°, LR. n. 31/2002 e s.m.;
  10. Interrogazioni, interpellanze, mozioni;

    La documentazione relativa agli oggetti all’ordine del giorno sarà depositata presso la segreteria comunale a partire dal giorno venerdì 25 settembre 2009 per la consultazione da parte dei consiglieri.

martedì 15 settembre 2009

Decrescita demografica


  • Ambiente e sovrappopolazione.
    Uno studio: investire in contraccettivi per salvare la Terra
    (Blogeko.it)
Sulla questione della decrescita demografica, in Altro Appennino c’è una spaccatura netta tra laici e religiosi (cattolici ma non solo visto che la procreazione massiva irresponsabile è la prassi comune di molti immigrati  musulmani). Per tale motivo tale questione non è stata affrontata in campagna elettorale.
Nell’articolo recente di blogeko si… scopre l’acqua calda: i problemi ambientali e la sovrappopolazione sono strettamente intrecciati.
Il degrado drastico ed evidente della qualità di vita, dell’ambiente, dei parametri di sostenibilità, esemplare in centri abitati cresciuti ed in crescita tumorale, Pioppe di Salvaro nel comune di Grizzana Morandi, Vergato capoluogo, Riola espansione verso sud/Marano (non citiamo altro, esempi terribili anche nei comuni limitrofi),  gli squilibri e i gravi problemi creatisi e poi aggravatisi con la crescita, di villetta in villetta, di strada in strada, di casa in casa, di capannone in capannone (aggiungere ora l’aggettivo vuoto a villetta, casa e capannone e rileggere) e le pseudo soluzioni proposte che hanno contribuito a crearne di peggiori, dimostrano inequivocabilmente la scelleratezza della religione della crescita demografica e di quelle conseguenti. Paragonate la qualità di vivere di Sanguineda, di Veggio, di Salvaro, di Collina ai mostriciattoli antiurbanistici sopracitati tendenti, talvolta, al degrado di mediocri periferie  se non di pessime banlieue.
Osservo questo vivere in una sorta di manicomio kafkiano nel quale molti zeloti continuano a negare l’evidenza della realtà, dell’aritmetica, obbedendo, come invasati, a prescrizioni religiose del tutto anacronistiche e, attualmente, non plus ultra deleterie.
Il credere - obbedire - combattere è sempre stato accompagnato da un quarto punto, tanto ingiuntivo quanto implicito: fare figli (cicogna arma di distruzione di massa del pianeta e di guerra).
E’ ora di pensare - decrescere - amare (cosa diversa dal livello biologico a cui si esplica l’allevamento di figli).
Questa pagina esplica la posizione di parte della lista Altro Appennino.
Cesare Zecca

martedì 8 settembre 2009

Edilizia in crisi (dopo aver rovinato tutto il resto)

Prendo spunto da un’articolo pubblicato da Francesco Fabbriani nel suo luogo. La crisi dell’edilizia è troppo tardiva, considerati scempi e i danni gravi ed irrecuperabili perpetrati ad ambiente e alle comunità che esso ospita.
Pioppe di Salvaro è la rappresentazione lampante del tumore edilizio impazzito privo di ogni parvenza di sostenibilità (manca l’acqua per i consumi spropositati dovuti all’inurbazione di massa degli ultimi anni, portata a furia di autobotti, per gran parte dei mesi dell’anno, dopo anni di campagna battenti la quantità di raccolta differenziata è ad uno stitico 20.99%, il parcheggio della stazione realizzato da poco è già stipato ed esaurito gran parte dei giorni feriali, le fogne sono sottodimensionate…).
Piani irregolatori scellerati hanno venduto territorio e massacrato qualità del vivere dei residenti (che mugugnano, mugugnano e poi continuano a votare i loro sadici amministratori pro interessi di (pochi) terzi), per creare interi paesi dormitorio, Pioppe nello specifico, nei quali le infrastrutture collassano per il carico che si abbatte su di esse.
Proprio in figura (3a dall’alto nell’articolo citato) c’è dell’edilizia, fatta anche benino, con un certo criterio (buona classe energetica) in un posto nel quale, semplicemente, NON avrebbe dovuto in alcun modo essere stata fatta data l’intensità volumetrica e di superficie già ben oltre la decenza. Lì sotto, c’era un laghetto, prima e poi un bel campo che dava lavoro e poi un terreno incolto che in quest’epoca, invece di un brutto cantiere, era un mare di splendidi fiori gialli di topinambour.
Una volta.
Ora i residenti stanno da anni “scassati” con cantieri su cantieri, con un degrado continuo della qualità di vita, rumore, polvere, traffico, ruspe, betoniere, rifiuti sparsi ogni dove dalle maestranze edili nelle pause, rifiuti plastici  di cantiere spesso inceneriti in campo aperto (in anni passati feci più segnalazioni al 1515 del Corpo forestale dello Stato per questa scellerata usanza spargi diossina) etc.
La lottizzazione insensata della Casella, una proliferazione abnorme di condomini così stipati che neppure in città si vede qualcosa del genere, di decine di appartamenti vuoti comporta anche il crollo del valore dell’edilizia preesistente, con sottrazione - trasferimento continui di valore dalle tasche dei privati a quelle di costruttori - proprietari terrieri - immobiliaristi che lavorano sul nuovo (invenduto) e con una reclusione de facto dei residenti che anche se volessero scappare da questa metastasi cementizia semplicemente non riescono a vendere, a causa della valanga di offerta del nuovo.
A Pioppe, come a Vergato, a Pian di Venola, a Borgonuovo, a Riola, a Marano, si osserva il consumo folle di territorio e i  danni che essi procura in ogni manifestazione del vivere, sia esso la semplice carenza di acqua potabile (sprecata a migliaia di metri cubi per la pratica demente sempre più diffusa dei praticelli all’inglese che i nuovi “immigrati” praticano nelle loro nuove casette) il collasso delle strutture per traffico pendolare, l’incompatibilità con attività produttive, l’aumento dei prezzi dei terreni agricoli che sega le gambe alle nuove generazioni interessate a tornare ad un’agricoltura di qualità, la sedazione continua di eco-nomia virtuosa e che da lavoro, anno per anno, come quella agricola, avvelenata dalle attese drogate di rendite edilizie, mesi interi di migliaia di vite umane sprecati in trasferimenti pendolari sempre più lunghi dovuti all’esplosione del traffico automobilistico privato.
La crisi del mercato immobiliare è tardiva: il parco di invenduto è spropositato, il consumo folle del territorio già compiuto (Emilia Romagna 3a peggiore regione in Italia) i problemi creati da questo sviluppo patologico e patogeno rovinano già la vita di molte persone e creano problemi che si sommano ai precedenti, aggravandoli.
La frittata è già stata fatta.
Molto danno comune e molti utili per pochi.
No grazie.
P.S.
Nota bene, a Pioppe è prevista un’altra alluvione lottizzatoria edilizia, nei prati a sud / valle di via Casella, altezza incrocio via del Boscaiolo.
Al peggio non c’è limite.
Cesare Zecca
Stop al consumo di territorio
Campagna Nazionale

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venerdì 4 settembre 2009

ven 11 set, h 20:30, Grizzana

(consiglio precedente: ven 29 giu 09)
Terza seduta del Consiglio comunale, venerdì 11 settembre, ore 20:30, municipio di Grizzana.
  1. Approvazione verbali seduta precedente
  2. Comunicazioni del Sindaco
  3. Ratifica deliberazione della Giunta Comunale n, 135 del 20 Agosto 2009 avente ad oggetto “Variazione al bilancio di previsione 2009, Provvedimento di urgenza ai sensi dell’art. 42, comma 4°, TUEL n, 267/2000 e s.m.”;
  4. Indirizzi per le nomine e le designazioni dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende, istituzioni (art, 42, 2° co., lett.  m) T.U. 267/2000) ;
  5. Nomina rappresentante del consiglio comunale in seno al consiglio della Nuova Comunità Montana dell’Appennino Bolognese;
  6. Convenzione di Segreteria tra i Comuni di Grizzana Morandì e di Lizzano in Belvedere;
  7. Convenzione con Comune di Vergato per la gestione dei servizi scolastici;
  8. Convenzione tra ii Comune di San Benedetto Val di Sambro e il Comune di Grizzana Morandi per il servizio di refezione scolastica aa.ss. 2009/2010 - 201/2011 - 2011/2012;
  9. Linee programmatiche di mandato (art. 46, co. 3°, T.U. 267/2000);
  10. Nomina Commissioni Consiliari permanenti;
  11. Risoluzione concernente la politica dei trasporti (proposta del consigliere Zecca);
  12. Interrogazioni, interpellanze, mozioni,
La sindaca Graziella Leoni, al punto 11, ha inserito la Risoluzione sulla politica dei trasporti .
La documentazione relativa alle pratiche da trattare sarà a disposizione dei consiglieri comunali a partire da mercoledì 9 settembre  2009.

venerdì 7 agosto 2009

Stop al consumo di territorio

  • I dati in un dossier del Wwf e dell’Università dell’Aquila
    In 15 anni il cemento ha ricoperto un’area grande come Lazio e Abruzzo
    Dal 1990 al 2005 consumata dall’urbanizzazione una superficie agricola che equivale alla superficie del Veneto
    (Corriere della Sera)
  • Dossier di legambiente e del ministero dell’Ambiente sulle località di montagna
    Nevica cemento sulle Alpi - Dieci seconde case ogni una di residenti
    E’ il rapporto registrato in un Comune del Cuneese: ma il record è di Bardonecchia, con 7892 alloggi di vacanza
    [...]
    CRESCE IL MALESSERE TRA I RESIDENTI - «Abbiamo cercato di quantificare le dimensioni di un fenomeno, associato alla speculazione immobiliare, che nella percezione dei residenti è diventato sempre più un elemento di malessere – ha spiegato Damiano Di Simine, responsabile dell’Osservatorio Alpi di Legambiente – troppe seconde case producono degrado del paesaggio, oneri a carico delle amministrazioni locali, e spesso concorrono al declino delle stazioni turistiche montane, oltre che al generale scadimento delle condizioni di vita di paesi in cui, per gran parte dell’anno, le case chiuse prevalgono su quelle abitate dai residenti».
    (Corriere della Sera)
Non c’è molto da aggiungere.
La cementificazione ed il massacro del territorio, in piena attuazione anche Vergato e in alcune frazioni di Grizzana, sono la peggiore catastrofe sul medio-lungo periodo; la distruzione dell”economia locale (settori primario e secondario) e i suicidi finanziari dei comuni sono solo due delle conseguenze.
Nell’immagine dal satellite l’orrenda metastasi edilizia di Vergato: in rosso è perimetrato il nucleo urbano in qualche modo coeso alla fine della seconda guerra mondiale. L’immagine  non copre i nuovi tumoretti di Serrini, Tabina, il caravan serraglio di capannoni feroci competitori in bruttezza verso sud lungo la SS 64, l’espansione  di America ed Europa,  e le ipotesi di sviluppo a Quaderna, questi in territorio grizzanese.
Il territorio distrutto corrispondeva in grandissima parte a pregevoli terreni agricoli destinati a seminativo, vigne e frutteti.
Cesare Zecca
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giovedì 6 agosto 2009

Idroelettrico basso Limentra di Treppio - 2


(Idroelettrico basso Limentra di Treppio)
In maniera del tutto casuale, come è nello stile della vita pubblica della nostra comunità grizzanese, siamo venuti a conoscenza dell’interesse di alcune società private a realizzare delle centrali idro-elettriche sul torrente Limentra di Treppio. Si tratta di tre diversi progetti di diverse società che intenderebbero realizzare le loro centrali nel tratto del fiume che va dal Molino Rizzoni alla Rocchetta Mattei.
In queste settimane abbiamo avuto modo di esaminare i 3 progetti e di riflettere sull’ipotesi di utilizzare le acque del nostro fiume per la produzione di energia elettrica.
Senza entrare eccessivamente nel merito dei progetti presentati – e per i quali sono in corso presso la Regione Emilia Romagna le procedure per valutarne l’impatto ambientale (VIA) – ci sentiamo di poter affermare che:
  • i due progetti che insisterebbero sulla riva sinistra del fiume, per caratteristiche progettuali (3 mt di diametro della condotta e 1km di lunghezza) e per quantità di energia da produrre, sono da bocciare perché avrebbero un devastante impatto sull’eco-sistema complessivo del fiume e perché non riteniamo eco-compatibili impianti così grandi nel nostro territorio (viene anche il sospetto che una conduttura così grande e da interrare, richiedendo un enorme scavo, possa nascondere il solito interesse impronunciabile per i materiali inerti che andrebbero scavati e asportati);
  • il progetto sulla riva destra, invece, presentando dimensioni più modeste (diametro della conduttura: mt 1,8; sua lunghezza: 150 mt), appare sicuramente più interessante, pur manifestando delle criticità (si tratta di una zona franosa e l’opera, non interrata, avrebbe comunque un negativo impatto paesaggistico).
Fatte queste due considerazioni, ci preme sottolineare, rispetto a questo più generale problema dell’approvvigionamento e della produzione di energia elettrica che:
  • il fatto che la produzione avvenga utilizzando delle fonti rinnovabili non vuol dire, di per sé, che ogni progetto sia buono e che si autogiustifichi;
  • la tendenza chiara e netta deve essere verso la SOSTITUZIONE di energia utilizzata prodotta con fonti rinnovabili al posto di quelle fossili;
  • occorre puntare sul risparmio energetico e sull’efficienza della rete di distribuzione a livello sistemico, ed è – dati alla mano – non vero che la regione Emilia Romagna sia deficitaria di energia elettrica;
  • occorre che il nostro comune si doti al più presto di un piano territoriale comunale energetico che punti su: risparmio, sostituzione di energia prodotta da fonti fossili con altra prodotta da fonti rinnovabili e autonomia energetica della comunità;
  • occorre che il comune persegua una politica accorta e coraggiosa che punti ad un “ripopolamento intelligente” dei suoi innumerevoli e bellissimi borghi collinari, abbandonando irrealistici e autolesionistici piani di espansione edilizia delle zone di fondovalle (che, fra l’altro, determina anche una insana e aggiuntiva domanda di energia elettrica: produzione e distribuzione);
  • occorre che il comune tuteli le risorse naturali della comunità, impedendo che suolo, acqua, boschi, aria, ecc. continuino ad essere terreno di caccia per imprenditori senza scrupoli e alla ricerca solo di  profitti facili e a breve tempo, basati sullo sfruttamento delle risorse di tutti.
Infine, e tornando al nostro fiume, vorremmo fare una considerazione di carattere più generale.
Considerando lo stato attuale delle sue acque sottoposte ad intenso sfruttamento idraulico, pensiamo che micro-progetti di centrali idrauliche possano essere realizzate, ma, a tal proposito, proponiamo che:
  • in primo luogo, vadano recuperate le tante situazioni giù esistenti che potrebbero avere anche una valenza turistica;
  • a realizzare i nuovi progetti sia una società comunale aperta all’azionariato dei cittadini grizzanesi, in maniera che i profitti della vendita dell’energia pulita prodotta vadano nelle casse del comune e dei suoi cittadini.
Quest’ultimo ci sembrerebbe un buon modo per riconciliare l’economia alla società, permettendo al comune di poter svolgere quelle sue tante funzioni sociali, oggi così a rischio a causa della cronica mancanza di risorse economiche.
Paolo Giuffrida